Keita Baldé ci insegna cosa vuol dire ‘umanità’

08/07/2020 di Enzo Boldi

In molti diranno che è facile farlo quando si ha il portafoglio pieno di soldi. E forse hanno ragione, ma il gesto di Keita Baldé merita grande attenzione e un enorme plauso. Il calciatore del Monaco, ex canterano del Barcellona ed ex attaccante di Lazio e Inter, ha pagato per un mese vitto, alloggio e vestiario per i braccianti senegalesi che lavorano (stagionalmente) a Llerida, in Catalogna. Un’iniziativa lodevole per dare un chiaro segnale a chi, con gli occhi foderati da un prosciutto ideologico, non riesce a digerire l’esistenza di un problema, come quello del caporalato e del rispetto dei diritti fondamentali di lavoratori, in quanto essere umani.

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Il tutto è iniziato qualche settimana fa e oggi Keita Baldé lo ha raccontato anche a Il Corriere della Sera. «Ho visto il video del portavoce dei lavoratori: mi sono commosso per la vicenda, l’ho contattato e abbiamo iniziato pensare a come risolvere il problema», ha raccontato l’attaccante nato in Spagna, ma di nazionalità senegalese. Un filmato che lo ha convinto a fare quel passo in più per aiutare quelle persone e, soprattutto cercare di attirare l’attenzione sociale su quel che accade.

Keita Baldé e il senso dell’umanità

Un tema che il calciatore ha vissuto anche sulla propria pelle, con le immagini degli sforzi dei suoi genitori che scorrono nei suoi occhi quotidianamente. È anche grazie a loro, e al loro sacrificio, che lui si è potuto affermare come calciatori in Europa. Un ricordo che non può essere dimenticato e che lo ha convinto a prendere un’iniziativa di questo tipo. Soprattutto perché il razzismo continua a essere un problema imperante anche nel mondo del calcio. Nonostante quel che viene negato continuamente.

Il razzismo nel calcio

«Gli episodi si ripetono puntualmente purtroppo. E io darei tutti i soldi che ho guadagnato in questi anni, se servissero a far sparire il razzismo. Ma dipende dall’educazione e dai valori delle persone. Non è semplice – ha spiegato Keita Baldé -.In Italia il problema si ripresenta spesso e bisogna fare in modo che accada meno. A volte sono pochi scemi a comportarsi male. Però c’è gente cattiva, che cerca di attirare l’attenzione e non va sottovaluta».

(foto di copertina: da profilo Instagram di Keita Baldé)

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