Milik c’è, Dybala torni – L’editoriale di Alfredo Pedullà
19/04/2018 di Alfredo Pedullà
Juve-Napoli domenica sera allo Stadium: comunque vada sarà un successo, semplicemente perché oggi siamo l’unico campionato europeo “non chiuso per ferie”. Comunque vada, la seconda classificata taglierà il traguardo con oltre 90 punti: ci sarà spazio per i rimpianti, ma anche per la consapevolezza che “più di così non avrei potuto fare”. Nelle altre kermesse europee hanno già chiuso la pratica scudetto con un punteggio sotto gli 80 punti, abbiamo già offerto un’idea. E ora prepariamoci per il gran gala: smoking o frac, casual o doppiopetto, jeans e camicia, oppure giacca elegante con pantalone sportivo, fate voi. Una cosa è sicura: Milik e Dybala in queste ore vivono situazioni agli antipodi.
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JUVENTUS-NAPOLI: MILIK IS BACK
Arek è tornato con la sua mole, con la sua classe, con i suoi movimenti eleganti, con la sua fame di gol. Da quando è rientrato il Napoli ha ricevuto ossigeno: due gol pesanti, una traversa in rovesciata, l’occasionissima in casa del Milan che con il senno del poi si potrebbe dire “sarebbe bastato tirare sul primo palo e far fuori Donnarumma”. In realtà, Milik se l’era preparata bene, aveva mirato giusto, poi Gigio ha fatto il fenomeno e quel rimpianto lo aveva tormentato. Dettagli, pur pesantissimi, rispetto a una realtà inconfutabile: come dice Sarri, il gigante polacco è mancato da morire al Napoli, due crociati e un’attesa infinita. Perché Milik non è soltanto il classico attaccante bello e concreto, ma sarebbe stato anche il tizio in grado di permettere soluzioni alternative al Napoli rispetto al collaudato 4-3-3. Magari un più esoso 4-2-3-1 che Sarri rispolvera quando deve recuperare il risultato e che con Milik sano come un pesce sarebbe diventato normalità. Ma ora non c’è spazio per i rimpianti, il Napoli è a “meno 4” e fino a domenica mattina la domanda sarà: nella tana della Juve meglio Milik dall’inizio, oppure in corsa? Per fortuna non siamo allenatori…
JUVENTUS-NAPOLI: E DYBALA?
Siccome il suo rivale c’è, più esplosivo che mai, sarebbe il caso che Dybala prendesse il primo aereo e tornasse tra noi. Si è concesso una vacanza, non sappiamo se tra Zanzibar e le Maldive, non sappiamo se ha organizzato una capatina in Argentina per salutare gli amici, fatto sta che il Paulo di Crotone è stato imbarazzante. Sembrava la recita di chi ti volesse fare un favore, della serie “guarda che gioco, ma non ho voglia e se mi lasci fuori non me la prendo”. Imperdonabile. Perché puoi anche vivere una serata storta, negativa, apatica, ma non al punto da irretire chi crede in te. Sarebbe bastato un lampo, il trenta per cento del miglior Dybala per onorare la serata e per consentire alla Juve di conquistare una vittoria fondamentale nella corsa allo scudetto, il settimo consecutivo. Un conto è presentarsi allo scontro diretto a “più 4”, un altro sarebbe stato andare a “più 6”, anche ma non solo per un aspetto psicologico. La Juve ha bisogno della corsa con assist di Douglas Costa, ma le partite così bloccate senza i lampi di Dybala diventano tremendamente in salita. E allora Paulo faccia una cortesia a chi la Juve nel cuore ha: lasci gli amici a Zanzibar e si concentri sulle ultime cinque. Fuori metafora: capiamo lo stato d’animo dovuto a tanti motivi, ma questa non è certo la reazione di chi ha un talento infinito e una classe certificata.
Vivremo i giorni dell’attesa, ci renderemo conto che Juve-Napoli di domenica sera vale ancora più di qualcosa mentre da altre parti i campionati sono stati sotterrati settimane o mesi fa. Ma abbiamo la necessità che tutti siano presenti per una notte affascinante e da scudetto: Milik c’è, Dybala torni prima che scorrano i titoli di coda.