Tutto nasce dai joystick e dai controller per i videogiochi

Oggi è utilizzato negli smartphone, ma il suo impiego sarà sempre più frequente anche nella realtà aumentata. Ma tutto è partito dal joystick delle console

22/03/2024 di Gianmichele Laino

La storia dell’interfaccia aptica affonda le sue radici nell’ingegneria robotica, ma sicuramente è diventata nota al grande pubblico attraverso uno strumento che – a una certa altezza cronologica – è stato di uso comune, soprattutto tra le nuove generazioni: il joystick della console di videogiochi. Come abbiamo già evidenziato nel nostro monografico, il feedback aptico è quella risposta tattile che viene data dal dispositivo che utilizziamo in concomitanza con una particolare azione virtuale effettuata attraverso il dispositivo stesso.

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Joystick e feedback aptico, com’è nata questa unione

Il feedback aptico del controller è ciò che riesce a far vibrare il joystick quando, contemporaneamente, succede qualcosa nel gioco che viene riprodotto sullo schermo. I colpi, gli urti, alcuni comandi particolari quando si utilizza una piattaforma di corse per auto, un fallo subito quando si gioca virtualmente a calcio: si tratta di azioni che vengono evidenziate da una vibrazione che viene percepita dall’utente che ha in mano il controller. Successivamente, anche le piattaforme di gaming – che sono diventate sempre più interattive – hanno iniziato ad aprirsi alle chat e alle interazioni tra utenti: a quel punto il feedback aptico del joystick si applicava anche al momento della ricezione di un messaggio privato da un altro utente.

Con gli smartphone, il feedback aptico ha vissuto una nuova generazione ed è stato nuovamente applicato in maniera massiva (fino a far sviluppare delle teorie sul legame tra il feedback aptico e la dipendenza da smartphone). Si è trattato di una semplice estensione del concetto della vibrazione a tutte le azioni (non soltanto la ricezione di un messaggio) che possono essere effettuate attraverso uno smartphone. Apple, ad esempio, deve l’applicazione del feedback aptico ai suoi dispositivi al leggendario ingegnere – responsabile di tantissimi brevetti dell’azienda di Cupertino – a Steve Hotelling, che si è recentemente ritirato dalle scene.

Il prossimo step, adesso, riguarderà l’applicazione del feedback aptico alla realtà aumentata: la vibrazione nel metaverso rappresenta sicuramente un ulteriore passo in avanti e un possibile punto fermo della tecnologia. Ancora una volta, potrebbe essere il gaming il terreno preferito per un nuovo sviluppo del feedback aptico.

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