Il tiktoker che debunka i pregiudizi razziali in ambito medico

Si chiama Joel Bervell, ha 26 anni e studia medicina. Il suo impegno attivo da creator per smentire tutte le bufale sulle distorsioni mediche (e le credenze popolari)

05/11/2021 di Enzo Boldi

I social aprono ampi spazi di riflessione, confronto ed educazione. Perché sulle piattaforme, fortunatamente, non si vive di solo odio e frustrazione espresse nel peggiore dei modi. A ripulire l’aria malsana che, a volte, intossica questo ecosistema ci pensano alcuni personaggi che aiutano, spiegano e smentiscono narrazioni sbagliate che possono generare anche pregiudizi razziali. È il caso di Joel Bervell, studente americano che – tra una lezione e l’altra, tra lo studio di una materia e l’altra – riesce a raccontare (e spiegare bene) come molte delle bufale che circolano in ambito medico generino delle disparità anche per quel che riguarda la coscienza scientifica.

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Il giovane ha 26 anni. Ha una laurea in Biologia conseguita a Yale e sta proseguendo il suo percorso di studi dopo essersi traferito a Portland, in Oregon. Il suo account TikTok conta oltre 332mila follower e i suoi video sono molto seguiti sia per i temi affrontati sia per il modo in cui vengono spiegati determinati argomenti in ambito scientifico. Il focus principale dei suoi interventi sul social riguarda la discriminazione razziale in ambito medico. E lui debunka molte di queste credenze (che gli utenti condividono solo partendo dai titolo di alcuni studi, senza approfondire al meglio le vicende) che si leggono su varie piattaforme. Un ragazzo con le idee molto chiare, come dimostra una recente intervista rilasciata a Mashable.

«Penso che il passaggio a contenuti più seri sia avvenuto durante il COVID. Avevo visto un articolo (questo il link, ndr) che qualcuno ha pubblicato online – uno dei medici che ho seguito – che parlava di un dispositivo chiamato pulsossimetro. Lo metti al dito e misura il livello di saturazione di ossigeno nel sangue. Lo studio affermava che il pulsossimetro ha la capacità di sovrastimare effettivamente i livelli di ossigeno nel sangue nelle persone che hanno la pelle più scura. Ho fatto uno studio più approfondito e mi sono reso conto che la ricerca al riguardo era in corso da decenni e che non ci fosse alcun avvertimento da parte della FDA, che sovrintende ai dispositivi medici, in merito. Così ho creato un video su questo per dire: “Questo è esattamente l’aspetto del pregiudizio razziale”».

@joelbervellAn example of racial bias in medicine. Reposting this video becuase it’s that important. #healthcare #medicine #race #bias #learnontiktok #premed♬ Blade Runner 2049 – Synthwave Goose

Joel Bervell, il tiktoker che spiega i pregiudizi razziali in ambito medico

Il plussosimetro è stato il tema che ha dato il là alla lunga serie di video TikTok in cui Joel Bervell smentisce molte delle narrazioni errate che hanno il retrogusto amaro dei pregiudizi razziali, anche in ambito medico. Lo ha fatto, per esempio, spiegando come l’assurda teoria popolare che la pelle delle persone nere sia più spessa rispetto a quella delle persone bianche sia del tutto priva di riscontri. E il suo discorso su questo tema è proseguito in una serie di puntate in cui ha mostrato – limitandosi ad alternare immagini esemplificative – fotografie che mostrano eguali patologie dermatologiche che smentiscono altri pregiudizi di stampo razziale.

Il suo obiettivo è quello di aprire un dialogo interno alla comunità scientifica per porre fine a queste narrazioni e credenze popolari sbagliate. Ma il suo ruolo è anche quello di collegamento tra chi vuole avere una versione reale – in ambito medico – delle dinamiche che portano a pensieri errati come quelli di cui abbiamo parlato in precedenza. Perché per convincere le persone ad affidarsi alle cure dei medici – soprattutto in un momento storico in cui si vive di mero scetticismo – occorre fare chiarezza. E tutto ciò deve partire proprio dai medici e da coloro i quali – come Joel Bervell – stanno studiando per diventarlo.

(foto e video: da TikTok)

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