Joe Biden: «Più tasse per i ricchi». E il Bitcoin affonda
L'annuncio del presidente americano fa crollare la criptovaluta
24/04/2021 di Redazione
Come riporta l’agenzia Ansa, la ripresa americana accelera: le vendite di case nuove schizzano ai massimi dal 2006, l’indice Pmi vola a un nuovo record e le richieste di sussidi alla disoccupazione crollano ai minimi dall’inizio della pandemia. Un rimbalzo positivo che per Joe Biden non è comunque abbastanza: l’obiettivo del presidente è gettare le basi per una ripresa duratura e inclusiva, in grado di trasformare l’America. Un obiettivo questo da perseguire con un aumento delle tasse. E così dopo l’inasprimento delle aliquote per le aziende, Biden punta ora ai paperoni americani, per i quali profila una stangata sui capital gain che fa insorgere gli investitori.
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Biden si appresta a illustrare nel dettaglio le sue misure sulle tasse nei prossimi giorni, cavalcando le promesse della campagna elettorale. Le nuove entrate fiscali saranno destinate all’istruzione, ai servizi per l’infanzia e più in generale alle famiglie nell’ambito dell’American Family Plan, che include 1.500 miliardi di dollari di nuove spese. Nel mirino dell’amministrazione finiscono i capital gain sui quali Biden intende proporre un aumento delle tasse: le imposte potrebbero quasi raddoppiare al 39,6% per chi guadagna più di un milione di dollari. Se si aggiunge anche la tassa sul reddito da investimento, introdotta da Barack Obama e fissata al 3,8%, si arriva a un’aliquota del 43,4%. Negli stati a maggiore imposizione fiscale, la proposta si traduce in aliquote superiori al 50%. Nello stato di New York le tasse statali e federali sui capital gain possono infatti salire fino al 52,22%, mentre in California al 56,7%.
Le indiscrezioni affondano il Bitcoin che scende sotto i 50.000 dollari. Dopo un iniziale tonfo, Wall Street procede in territorio positivo con l’attenzione concentrata sulla stagione delle trimestrali, che la settimana prossima vedrà protagonista Big Tech. Fra gli investitori il malumore e addirittura l’ira comunque restano verso un’azione che ritengono una ‘punizione’ eccessiva senza logica economica. Se la tassa sul capital gain ventilata diventerà realtà, è la loro teoria, ci sarà una fuga dalle società a maggiore capitalizzazione e si brucerà ricchezza. L’idea di fondo è poi che l’aumento delle aliquote non si tradurrà automaticamente in aumento delle entrate fiscali. C’è chi lancia poi una provocazione: gli investitori riusciranno ad aggirare anche questo aumento mandando in fumo gli sforzi dell’amministrazione e di quella sinistra radicale di cui è ostaggio e che vuole solo far pagare i ricchi senza però avere una strategia su come spendere.
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