Trump pesante sullo ius soli: «Una cosa ridicola, lo abolirò»
30/10/2018 di Gianmichele Laino
Rischia di restare una pura e semplice boutade elettorale, in vista delle elezioni di midterm della prossima settimana (per eleggere il congresso e un terzo dei senatori). Ma le parole di Donald Trump sullo ius soli rischiano davvero di provocare una controreazione da parte dell’elettorato americano e degli organi di stampa. In un’intervista pubblicata oggi dal programma Axios di HBO, il presidente degli Stati Uniti ha detto che la misura che consente di ottenere la cittadinanza a tutti coloro che sono nati sul suolo americano è «ridicola» e che intende abolirla.
Donald Trump vuole abolire lo ius soli
Come farà? Mistero. Il presidente, nell’intervista, sembrava fare riferimento a un ordine esecutivo, prerogativa dell’inquilino della Casa Bianca. Tuttavia, secondo il parere dei giuristi e dei costituzionalisti, essendo lo ius soli una questione riguardante il diritto inalienabile della persona, la materia dovrebbe essere analizzata dal Congresso (con un voto favorevole di due terzi dei componenti), per poi essere ratificata da una maggioranza qualificata degli Stati americani.
Insomma, non si tratta di un qualcosa che possa essere portato a termine con uno schiocco di dita. Ma Donald Trump, in questo preciso momento, ha bisogno di lanciare segnali di forza e di sicurezza al suo elettorato. Ha bisogno di un’affermazione alle elezioni di midterm per evitare che il Congresso possa passare in mano democratica. Con tutte le conseguenze che ne derivano per i procedimenti giudiziari all’interno dei quali, per ora, è solo indirettamente coinvolto.
Lo ius soli e le altre promesse per riconquistare gli elettori americani
Per questo, parlare in maniera così violenta dello ius soli (che è una misura di civiltà) punta a sensibilizzare la pancia dell’elettorato più tradizionalmente repubblicano. Una sorta di chiamata alle urne, che comprende anche altre azioni che piacciono al votante conservatore, come lo schieramento dell’esercito al confine con il Messico e la promessa di ridurre del 10% le tasse per il ceto medio.
Ma, dall’altra parte, c’è anche chi – stanco delle battute violente del presidente, che minano i principi della democrazia americana – è sempre più intenzionato a mettere in pratica un forte atto di protesta nei confronti delle politiche della Casa Bianca. Trump è fatto così: all-in. Il 6 novembre si vedrà quale strategia sarà la migliore.
(Credit Image: © Mike Theiler/CNP via ZUMA Wire)