Il Pd chiede lo ius soli e Di Maio e Salvini rispondono entrambi che prima c’è l’Italia allagata

Una delle poche cose di sinistra emersa dalla tre giorni del Partito Democratico in Emilia-Romagna, con l’intervento conclusivo di Nicola Zingaretti, è stata quella di chiedere che lo ius soli, ovvero il diritto di cittadinanza per chi nasce in Italia, sia approvato in tempi rapidi. Tuttavia, il primo ad attaccare questa posizione è stato il principale alleato del Pd al governo, ovvero il Movimento 5 Stelle. Luigi Di Maio ha affermato che, al momento, l’Italia deve affrontare ben altri problemi.

LEGGI ANCHE > Cinque ragioni per cui gli stranieri non ci stanno rubando il lavoro

Ius soli, l’attacco congiunto di Luigi Di Maio e Matteo Salvini

«Col maltempo che flagella l’Italia, il futuro di undicimila lavoratori a Taranto in discussione, qui si parla di ius soli: io sono sconcertato – ha detto il ministro degli Esteri -. Siamo al governo per governare e non per lanciare slogan o fare campagna elettorale». Insomma, la posizione del Movimento 5 Stelle sul tema sembra essere piuttosto netta, espressa attraverso la contrarietà della leadership di farsi carico di un provvedimento del genere che, evidentemente, viene considerato impopolare.

La posizione di contrarietà del Movimento 5 Stelle su questo tema viene raccolta da Matteo Salvini che, addirittura, utilizza per il suo messaggio sui social la stessa card che i pentastellati avevano impiegato per ribadire la propria idea in merito. Ovviamente, questo aspetto è servito al leader della Lega per sottolineare i dissensi all’interno della coalizione di governo e attaccare gli avversari. Ma è davvero paradossale la situazione in base alla quale il capo dell’opposizione utilizzi un argomento di una forza che sta al governo per attaccare l’esecutivo.

Non ci mette molto, Matteo Salvini, a fare questo tweet:

Il benaltrismo sullo ius soli

Nello stesso momento in cui si mettono a confronto situazioni estremamente diverse tra di loro (il maltempo che ha colpito l’Italia contro lo ius soli) si realizza quella strategia benaltrista che sta alla base del consenso sui social network di partiti come la Lega (e del Movimento 5 Stelle di qualche anno fa). L’Italia, insomma, sembra essere un Paese che ragiona per compartimenti stagno: se c’è un’emergenza maltempo, è impossibile discutere anche di ius soli. Se c’è una vertenza Ilva, è impossibile pensare ad altro.

L’idea che si vuole far passare è che chi è a favore dello ius soli, in qualche modo, sarebbe anche contro gli italiani che stanno subendo danni a causa del maltempo o contro chi non ha un futuro lavorativo assicurato (come nel caso dei 10.700 operai dell’Ilva). L’illusione di vivere in un Paese moderno, in grado di dare risposte su più fronti, naufraga in mezzo alla propaganda.

Share this article
TAGS