La polemica, via chat, sulla campagna elettorale social di Italia Viva

Una volontaria ha pubblicato (e poi rimosso) uno screenshot di una chat interna di sostenitori del partito di Matteo Renzi: le azioni social organizzate per colpire Crisanti capolista del PD

18/08/2022 di Redazione

L’utilizzo degli strumenti social, ai tempi della campagna elettorale. Si sa che alcuni utenti delle varie piattaforme siano attenti sostenitori di questo o di quel partito: Luca Morisi, guru della comunicazione di Matteo Salvini, arrivava a chiamare questo sistema, che diffondeva i messaggi del leader della Lega o prendeva di mira una serie di soggetti (avversari politici o persone comuni), La Bestia. Funziona così: diversi utenti si coordinano, ricevono delle istruzioni sui post da commentare o da condividere, fanno diventare virali dei messaggi. Spesso capita che questi sistemi – si parla in linea teorica – possano appoggiarsi anche a bot, ovvero ad account non collegati a una persona in carne e ossa. Nel pomeriggio di oggi, 18 agosto, su Twitter si è verificato un episodio che mette in luce qualche elemento in più di come possa funzionare il sistema di comunicazione, in questa campagna elettorale, di Italia Viva. Una attivista, infatti, ha diffuso la schermata di una chat WhatsApp, all’interno della quale riceveva delle istruzioni su come comportarsi con la notizia della candidatura di Andrea Crisanti come capolista del PD.

LEGGI ANCHE > Il ritorno del metodo “Bestia” di Salvini, ma per Filippo Sensi «non ci sono più le bestie di una volta»

Italia Viva sui social, il metodo di diffusione dei contenuti sui social in campagna elettorale

Il messaggio – che non pubblichiamo, perché viene indicato sia il nome della chat di WhatsApp, sia un numero di telefono privato – conteneva queste indicazioni: «La polemica contro Crisanti, capolista del PD: sostieni su Facebook il post di Matteo, retwitta il video di Matteo, retwitta il tweet di Bonifazi, retwitta la card che ricorda le frasi folli di Crisanti». Il tutto, con i riferimenti ai link dei vari contenuti con i quali si doveva interagire. Questo a dimostrare che le tematiche sollevate da un gruppo di utenti attivisti di Italia Viva non sono discussioni “genuine”, che nascono spontaneamente sui social network, ma – al contrario – possono essere indirizzate da indicazioni precise a un gruppo più o meno nutrito di attivisti, con un numero più o meno alto di followers.

Una attivista, volendo protestare contro questa logica, ha pensato bene di mostrare lo screen della chat, scrivendo un tweet polemico su Italia Viva: «Io non faccio campagna elettorale in questo modo, sia chiaro lo ripeto di nuovo. Abbiamo un bel programma, concentriamoci su questo. Così è vergognoso. Un conto è una battuta di Bellanova, ma ora basta. Matteo Renzi e Italia Viva (con tag, ndr) avanti con le idee e senza fango».

Il tweet ha ricevuto la risposta di Alessio De Giorgi, giornalista e digital strategist di Italia Viva, che ha twittato: «1 hai pubblicato una chat privata; 2 hai pubblicato un numero di telefono non tuo e privato; 3 sei volontaria ma ti metti a fare polemica pubblica contro il partito; 4 due ore dopo avevi 68 pagine di programma da diffondere, non ti bastano? Stop polemiche, impegniamoci tutti». Lo scambio di battute non è passato inosservato su Twitter e diversi giornalisti e osservatori l’hanno ripreso, proprio per evidenziare la tipologia di diffusione di un certo tipo di contenuto sui social network: così, si gonfiano le bolle delle discussioni su Facebook e su Twitter. E ci si fa dettare l’agenda setting in questo modo.

FOTO: Foto IPP/Felice De Martino

Share this article