«Facinorosi, delinquenti»: l’Italia a processo per le frasi di Salvini e Toninelli sui migranti

12/02/2019 di Redazione

L’Italia finisce a processo per alcune dichiarazioni dei ministri Matteo Salvini e Danilo Toninelli colpevoliste nei confronti dei migranti. Il nostro Paese rischia una condanna dopo la decisione della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo di accogliere il ricorso di un sudanese e di un ghanese per violazione dell’articolo 6 della Convenzione Europea sul diritto ad un equo processo. Ne parla oggi il Corriere della Sera (articolo di Luigi Ferrarella). Il caso è legato alla vicenda della nave Vos Thalassa, rimorchiatore italiano che l’8 luglio scorso, dopo aver salvato 65 persone, ricevette l’ordine di riportare gli stranieri in Libia.

Migranti, Italia a processo per le dichiarazioni di Salvini e Toninelli

Dopo l’ordine di tornare indietro, prospettiva terribile per le persone a bordo, i migranti circondarono il comandante inducendolo a cambiare direzione. Nel frattempo era arrivata la nave Diciotti della Guardia Costiera, che aveva imbarcato i 65 stranieri. All’arrivo a Trapani, furono sottoposti a fermo un sudanese e un ghanese, che devono essere processati per violenza, minaccia, resistenza a pubblico ufficiale e atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso di stranieri.

 

 

«Facinorosi», «Delinquenti»

Prima di ogni processo i ministri italiani in quelle ore già pronunciavano frasi che assomigliavano a sentenze. Su Twitter ad esempio, il 10 luglio, Toninelli scriveva: «Orgoglioso della Guardia Costiera italiana che con nave Diciotti ha preso a bordo 60 migranti che stavano mettendo in pericolo di vita l’equipaggio dell’incrociatore italiano Vos Thalassa. Ora avanti con indagini per punire facinorosi». Il vicepremier Salvini invece sulle sue pagine social e in tv parlava di «delinquenti» e «violenti dirottatori» che «dovranno scendere in manette» e «finire in galera».

 

 

L’Italia sarà processata da Strasburgo perché il diritto all’equo processo si considera violato quando le autorità pubbliche, quindi anche i ministri della Repubblica, rilasciano dichiarazioni con un anticipato giudizio di colpevolezza.

(Foto di copertina da archivio Ansa con screenshot via Twitter)

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