La preghiera de Il Foglio: «Bucare il pallone femminile» perché espressione della teoria Gender e del diavolo
19/06/2019 di Enzo Boldi
Quando si parla di oscurantismo si fa sempre riferimento al Medioevo. Parlando dell’Italia femminile – che tanto bene sta facendo ai Mondiali di Francia 2019 – è più opportuno non tornare così in là nel tempo, ma fermarsi al 1933 quando Benito Mussolini vietò la prima partita di calcio in rosa – quella tra Serenissima Alessandria e Milano – che non venne mai più giocata. Ed ecco che ai dettami fascisti, nel 2019, si affiancano luoghi comuni, omofobia, maschilismo e satanismo.
A sdoganare tutto ciò è stato Camillo Langone su Il Foglio di mercoledì 19 giugno 2019. Ieri sera l’Italia femminile, pur perdendo di misura contro il Brasile, ha conquistato la qualificazione agli ottavi di finale da prima nel girone. Un risultato inatteso che ha fatto gioire gli oltre 6,5 milioni di telespettatori che – solo considerando i dati auditel della Rai, escludendo quelli collegati su Sky Sport – hanno seguito le gesta di Sara Gama e compagne. Una bella rivincita per un movimento sempre al centro di snervanti cliché maschilisti, fatti di commenti sferzanti e sessisti.
L’Italia femminile ancora vittima di sessismo
Per Camillo Langone – opinionista che cura per Il Foglio ‘La preghiera’ – però, vede tutto il marcio possibile dietro il successo dell’Italia femminile. Non solo sul campo, ma nel dibattito pubblico che queste ragazze hanno raggiunto a suon di prestazioni. Secondo Langone, infatti: «Non state sostenendo un gioco innocente. In Francia non si stanno giocando i Mondiali di calcio femminile, bensì i Mondiali del livellamento sessuale». Una vaginofobia – neologismo utile per sintetizzare queste parole – confermata qualche riga più sotto.
La paura di alcuni uomini di essere evirati da una vagina
«Senza lo strapotere dell’ideologia Gender, non si spiega il successo di questi campionati che prescrivono alle ragazze di tutto il mondo modelli contronaturali di forza, aggressività e ambizione capaci di distruggere la più delicata femminilità». Poi il riferimento alle parole del cardinale Sarah che indica come questo successo dell’Italia femminile sia merito dello zampino del diavolo e l’invito a bucare il pallone. E, invece, le nostre azzurre hanno dimostrato di essere brave, di guadagnare meno dei più celebrati maschietti e di far esultare quanto gli uomini. Se non di più. Ci si metta l’anima in pace. I fantasmi del passato restino chiusi negli armadi di chi ha paura che una vagina possa sminuire la propria virilità.
(foto di copertina: da profilo Twitter Nazionale Femminile di Calcio + articolo su Il Foglio del 19 giugno 2019)