Bambini e ragazzi ucraini che continuano a studiare (anche) grazie alla DAD

Corsi di primo soccorso, consulenza psicologica e tanta DAD: questi alcuni degli ingredienti della continuità scolastica che l'Ucraina prova a dare ai suoi studenti

08/05/2023 di Ilaria Roncone

Come ha reagito il sistema scolastico ucraino all’inizio del conflitto? Bambini e ragazzi hanno potuto continuare a studiare? E, in tutto questo, quanto si stanno rivelando importanti i mezzi digitali per dare un minimo di continuità al percorso di istruzione di tutti questi minori? Abbiamo ripercorso le notizie che, dall’inizio del conflitto, si sono susseguite mettendo al centro le donazioni di strumenti e la continuità che si è provato a dare all’istruzione bambini ucraini nel corso di questo conflitto.

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Istruzione bambini ucraina, c’è continuità dall’inizio della guerra? I dati

Audrey Azoulay, Direttrice Generale Unesco, ha affermato – lo scorso anno, in riferimento alla situazione scolastica del paese – che «poiché i combattimenti in corso che danneggiano le strutture educative continuano a impedire a molti studenti ucraini di tornare a scuola, dobbiamo fornire strumenti di apprendimento a distanza che garantiscano la continuità dell’apprendimento». Lo scorso settembre, quindi, Unesco ha donato 50 mila computer – insieme a Google – agli insegnanti ucraini affinché riuscissero a tenere lezione in DAD. Oltre a questo, è stata prevista una formazione sugli strumenti digitali.

Nel corso di questo anno e passa di guerra, ci sono stati edifici scolastici – da scuole a università – danneggiati o distrutti. Andare a scuola e seguire corsi universitari – così come ogni altra azione quotidiana – è diventato molto più complicato dall’inizio del conflitto. La questione è stata anche documentata in un libro – “Il potere del respiro: mezzi psicologici di recupero” – frutto delle ricerche, tra gli altri, della Professoressa Associata di Danza, Studi Ambientali e Studi sull’Educazione presso la Wesleyan University Katia Kolcio.

Quello che emerge è che, facendo riferimento all’inizio dell’anno scolastico 2022/2023 (lo scorso settembre), 1 scuola su 2 è stata aperta affinché gli studenti potessero ricevere l’istruzione in presenza. Ai genitori che lo preferivano è stata data la possibilità di optare per l’istruzione a distanza. Il bilancio è che, nonostante tutto, la Nazione ha provato a dare continuità all’istruzione in molti modi diversi.

Secondo i dati riferiti dal Ministero dell’Istruzione e della Scienza dell’Ucraina lo scorso settembre, le scuole sono sempre state un bersaglio e lo sono state anche quando avrebbero dovuto fornire riparo alle persone dalle bombe. Al 23 settembre, le scuole danneggiate dalla guerra erano in totale 2.500 con 300 di queste andate completamente distrutte.

Corsi di primo soccorso e consulenza psicologica

Come racconta The Conversation in un suo approfondimento, le scuole hanno cominciato a prevedere corsi di primo soccorso in cui si insegna come gestire un eventuale attacco, dall’applicazione di lacci emostatici ad altre tipologie di primo intervento. Questa tipologia di corsi sono già attivi dal 2014, la prima volta che la Russia ha invaso il paese, nelle regioni orientali dell’Ucraina. Agli studenti viene fornita anche assistenza psicologica in modalità diverse fermo restando che avere una routine e una parvenza di normalità è fondamentale perché il sostegno sia reale.

Storie di resistenza scolastica

Ecco che, allora, spuntano storie di ogni tipo. Storie di bambini e ragazzi che, nonostante la guerra, provano a proseguire il loro percorso scolastico come meglio possono. Nelle zone occupate dell’Ucraina orientale, come si legge su Reuters, dove i bambini hanno costruito un’aula improvvisata su una collina – lì dove il segnale mobile arriva – per provare a studiare insieme qualche ora al giorno.

A fare la differenza senza dubbio è la possibilità di studiare a distanza, in DAD, ma ovviamente è fondamentale che la connessione internet sia adeguata e che ci siano i mezzi tecnologici per farlo. Una connessione che, sotto le bombe, non è sempre garantita.

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