Hoda contro Google, l’Agcm apre un’istruttoria su possibile abuso di posizione dominante legata ai dati

L'azienda milanese aveva sviluppato un modello innovativo per il trattamento dei dati personali, ma ha trovato degli ostacoli nella portabilità di questi ultimi a partire dal confronto con Google

14/07/2022 di Redazione

Prima di addentrarci nel provvedimento (e nelle ragioni del provvedimento) dell’Agcm nei confronti di Google – l’autorità ha aperto un’istruttoria nei confronti del colosso dei motori di riecerca – occorre comprendere bene cos’è Hoda srl, la parte in causa che ha sollevato l’eccezione da cui è partita l’approfondimento del garante della concorrenza e del mercato. Si parla di dati e di un possibile abuso di posizione dominante da parte di Google che, secondo quanto si legge nel provvedimento di Agcm, avrebbe ostacolato l’attività innovativa di Hoda srl. Quest’ultima, si diceva, è responsabile di un progetto molto interessante, l’app Weople che è una sorta di banca-dati che consente agli iscritti di immettere i propri dati personali e di ricevere un beneficio ogni volta che un’azienda richieda questi dati personali, sia in forma aggregata, sia in forma anonima. Questa formula di business consente di rivedere dal principio il tema dei dati personali e del loro utilizzo da parte delle aziende per la targettizzazione degli utenti. Tuttavia, nel produrre questa sua applicazione, Hoda ha riscontrato degli ostacoli da parte di Google.

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Istruttoria Agcm contro Google per la questione di Hoda srl

Hoda, dopo il consenso da parte dell’utente interessato, non fa altro che raccogliere i dati dello stesso dalle principali piattaforme (tra queste Google, ma anche Meta ad esempio) e inserirle in cassette di sicurezza a cui le aziende esterne potranno avere accesso soltanto dietro pagamento. Per questo è importante – al fine del corretto funzionamento del modello di business – che le interlocuzioni tra Hoda e le varie piattaforme Big tech siano costanti e aggiornate. L’azienda milanese, invece, a proposito di Google ha fatto presente proprio questo: ha trovato delle difficoltà nell’interlocuzione e nella portabilità dei dati. Si è rivolta, dunque, ad Agcom che ha individuato gli estremi per l’apertura di un’istruttoria per abuso di posizione dominante sul tema dei dati da parte della stessa Google.

Google, infatti, aveva risposto che l’unico modo di comunicare i dati personali e di applicare una sorta di interoperabilità tra loro era quello di utilizzare il servizio di Google Takeover. A questo proposito, AGCM ha fatto una approfondita valutazione e ha aperto un’istruttoria: entro sessanta giorni le parti interessate potranno essere audite. Bisognerà seguire con attenzione l’evoluzione della vicenda.

Foto IPP/zumapress

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