Israele è il primo paese al mondo a varare il secondo lockdown totale
Il rimedio in seguito alla seconda ondata di coronavirus
11/09/2020 di Redazione
C’è un Paese nel mondo che ha già varato il secondo lockdown totale dall’inizio della pandemia di coronavirus. Israele, in virtù di quella che ritiene evidentemente essere la seconda ondata di contagi, ha previsto un periodo di quindici giorni in cui non si potrà assolutamente uscire dalle proprie abitazioni. Un periodo che, dopo l’approvazione del parlamento di questa notte, dovrà soltanto essere ufficializzato e dovrà partire dalla giornata di mercoledì 15 settembre.
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Coronavirus in Israele, un secondo lockdown nella prossima settimana
Questa data è stata individuata in seguito al rientro da Washington del premier Benjamin Netanyahu, impegnato nelle trattative di pace tra Israele ed Emirati arabi uniti. La decisione del lockdown è stata presa dopo che – nei mesi di maggio e di giugno – i contagi si aggiravano intorno ai 100 giornalieri, mentre nelle ultime settimane c’è stata una vera e propria impennata che ha portato il Paese a registrare quasi 4mila casi il 9 settembre scorso.
Inoltre, il secondo lockdown complessivo – uffici pubblici, esercizi commerciali, scuole e altri istituti di formazione – si è reso necessario in vista delle festività del capodanno ebraico. La festa di Rosh ha-Shanà e il digiuno del Kippur prevedono normalmente delle attività pubbliche molto diffuse: anche per questo motivo, il governo israeliano ha pensato di bloccare gli spostamenti e gli assembramenti pubblici.
La differenza tra Israele e il resto del mondo
La decisione dovrà essere ratificata dal parlamento domenica prossima. La misura del lockdown, insomma, è stata ritenuta quella più efficace per contrastare la seconda ondata di coronavirus. In altri Paesi, invece, un secondo lockdown viene sostanzialmente escluso, salvo clamorosi sviluppi: previste misure più circoscritte, come l’individuazione di zone rosse o le chiusure in concomitanza di focolai ben geolocalizzati.