I cambiamenti climatici e i terreni incolti: le cause dell’invasione delle cavallette

10/06/2019 di Redazione

Torna a essere un problema per l’agricoltura italiana, al di là dei richiami biblici. Stiamo parlando dell’invasione cavallette che ha colpito diversi territori della penisola, mettendo in ginocchio alcune colture. In alcune aree, come ad esempio la Sardegna, un’invasione del genere non si vedeva da circa settant’anni. Il problema, in questi giorni, è stato sottovalutato, ma con il prosieguo dell’emergenza, la situazione potrebbe diventare ancora più seria.

Invasione cavallette, il problema della Sardegna

Nella provincia di Nuoro gli insetti si stanno impossessando di terreni e di coltivazioni, stanno invadendo le strade, stanno entrando nei giardini e nelle abitazioni. Uno scenario davvero apocalittico, che va ben al di là del semplice allarmismo. Il fenomeno, come riportato oggi dal quotidiano La Stampa, è stato attenzionato anche dai ricercatori dell’università della Sardegna, che stanno cercando di individuarne le cause.

A essere più colpiti sono i terreni destinati al pascolo e al reperimento di foraggio. Non è un caso, dunque, che questa invasione vada di pari passo anche con l’abbandono dei terreni e gli ettari di incolto che ci sono in diverse regioni italiane. A Orani, Orotelli, Ottana, Bolotana, si vedono proprio degli sciami di cavallette che si spostano da un terreno all’altro. Al momento, la coltivazione maggiormente danneggiata è quella del grano, con le spighe completamente divorate da un insetto noto per la sua voracità.

Le cause dell’invasione cavallette

Il problema, tuttavia, viene individuato dagli studiosi anche nei cambiamenti climatici: attualmente, stando a chi si è occupato del problema, le condizioni ambientali sono maggiormente favorevoli alla deposizione delle uova nel terreno. La combo con la presenza di aree incolte può essere devastante. L’estate in Sardegna – e con ogni probabilità anche in altre aree dell’Italia – si annuncia all’insegna di questa emergenza devastante che ha già creato danni incalcolabili agli agricoltori del luogo.

FOTO: ANSA/ UFFICIO STAMPA COLDIRETTI

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