Per Meloni scatta l’insidacabilità parlamentare su una querela per aver usato la parola «truffatore» sui social

L'appellativo era stato riferito a un ex tesserato di Fratelli d'Italia finito nel mirino di un servizio de Le Iene

13/07/2022 di Redazione

L’insindacabilità parlamentare – che sempre ha fatto discutere in Italia – è prevista dall’articolo 68 della Costituzione. Tuttavia, nonostante la sua storia antica, ora c’è un nuovo precedente: può essere applicata anche alle discussioni che i parlamentari hanno con altri utenti sui social network o alle definizioni che, sempre attraverso social network, i parlamentari usano per indicare altre persone. È quanto accaduto a Giorgia Meloni: ieri, la giunta per le autorizzazioni della Camera dei Deputati ha dato parere favorevole all’applicazione dell’insindacabilità, di fronte a una querela ricevuta dalla leader di Fratelli d’Italia per aver definito «truffatore» – in un post sui social network – un ex tesserato del suo stesso partito, dopo un servizio de Le Iene andato in onda qualche tempo fa.

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Insindacabilità per Giorgia Meloni per una sua frase sui social network

Nel novembre del 2021, il gip – in seguito alla querela di Fabrizio Pignalberi – aveva chiesto alla Camera l’autorizzazione a procedere. Nella giornata di ieri, di fatto, la Camera ha deciso di applicare il principio dell’insindacabilità parlamentare di Giorgia Meloni, in quanto il tweet all’interno del quale aveva utilizzato l’espressione «truffatore» era stato pubblicato nell’esercizio delle sue funzioni da deputata.

Per la Meloni – come aveva sostenuto il 29 giugno il relatore della proposta in commissione -, è necessario estendere il più possibile le garanzie del mandato parlamentare, soprattutto alla luce dei diversi mezzi di comunicazione che sono a disposizione al giorno d’oggi. Grazie al social network, sempre secondo quanto riportato, sarebbe possibile rispondere immediatamente, sia a interventi di terze persone, sia a notizie riportate sulla stampa. Dunque, la Giunta ha provveduto – senza obiezioni – a concedere l’insindacabilità parlamentare rispetto alla querela ricevuta da Pignalberi.

Nella stessa seduta, per una disputa avvenuta nel corso della trasmissione Matrix, la Giunta è stata concorde nell’attribuire i principi dell’insindacabilità anche per un intervento dell’onorevole Alessia Morani.

Foto IPP/Fabio Cimaglia – Roma

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