Insieme in Rete guida la rivolta di Twitter contro l’account che postava video di ragazze a loro insaputa

L’associazione Insieme in Rete, che da tempo si batte contro il revenge porn e che segnala alcuni comportamenti anomali sul web, ha guidato una vera e propria rivolta di Twitter contro un account che, nascondendosi dietro a un nick name evidentemente di fantasia, postava video di ragazze a loro insaputa e accompagnava queste clip con commenti a sfondo erotico decisamente inappropriati.

Insieme in Rete, la segnalazione di un utente che pubblicava video di ragazze a loro insaputa

L’account alternava questi contenuti alla pubblicazione di video di YouPorn e di altre piattaforme in cui è possibile vedere video hard online. Insieme in Rete ha presentato un esposto alla polizia postale e poi ha descritto il proprio operato sui social network:

I messaggi denunciati da Insieme in Rete

«Stavo per riuscire finalmente ad abusare violentemente un bel bocconcino vergine. Però è la prima volta che riesco a filmare una bella gnocchetta da sballo. Cara ricciolina mi hai fatto venire l’alzabandiera, se ti rivedo mentre passeggi sarai solo mia!» – si legge in un messaggio; «Culetto della straniera al negozio di abbigliamento femminile. Sempre da capogiro e fottuamente godibile al massimo per il sottoscritto!» – si legge in un altro tweet. E ancora: «Porcelline si nasce sin dalla culla. Queste 2 bambine provocanti a mia insaputa che ero dietro di loro mi hanno infiammato il pistolone. Mancava poco che venivo dentro al distributore cavoli vi adoro verginette mi avete fatto morire».

Linguaggio da maniaco, immagini corrispondenti alla realtà e non alla fiction dei set a luci rosse. Twitter si è subito mobilitato contro l’account, segnalando in massa i contenuti che – al momento – sono stati rimossi. Operazioni del genere dovrebbero essere all’ordine del giorno: tra tutto quello che postiamo quotidianamente, si nascondono soggetti del genere che pubblicano contenuti sensibili all’insaputa dei protagonisti dei video. «In linea con gli scopi della nostra associazione, segnaleremo per le vie brevi l’autore di questi tweet alla polizia postale – ha dichiarato Insieme in rete -. Restiamo a disposizione di chiunque in rete si senta minacciato o venga in contatto con contenuti lesivi della dignità personale».

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