Dai tatuaggi ai libri: cosa hanno sponsorizzato i politici su Facebook

Alcuni post sono talmente paradossali da rientrare appiano all'interno di una politica che parla sempre meno di politica

04/06/2024 di Enzo Boldi

In pochi hanno fatto riferimenti ai programmi elettorali, mentre altri hanno pensato maggiormente a effettuare delle campagne molto personalistiche (e poco di partito) o con contenuti che hanno poco a che fare con le imminenti elezioni Europee 2024. Dopo aver analizzato gli investimenti nelle inserzioni su Facebook da parte dei principali attori politici (e candidati, in alcuni casi) italiani, andiamo a scoprire le scelte strategiche social fatte a partire dallo scorso 7 maggio, data d’inizio del monitoraggio da parte di Elikona Analytics. Quel che emerge da questo report sulle inserzioni fatte dai politici sorprende fino a un certo punto.

LEGGI ANCHE > La spesa totale dei leader e dei partiti in adv su Facebook

Come detto, di contenuti realmente “politici” ce ne sono molto pochi. In molti casi, soprattutto per quel che riguarda il Centrodestra (con Forza Italia che si è comportata in maniera differente rispetto a Fratelli d’Italia e Lega), si è puntato molto sugli appuntamenti: dai comizi di piazza alle card social (e non solo quelle che ricordano i giorni del voto – 8 e 9 giugno 2024 -, ma anche quelle in cui si “suggerisce” all’utente cosa scrivere sulla scheda elettorale).

Inserzioni politici, l’analisi dei post sponsorizzati su Facebook

L’esempio più emblematico di come temi puramente politici non siano stati al centro dei contenuti sponsorizzati arriva dalla Lega che, in più occasioni, ha pubblicato inserzioni inerenti gli appuntamenti (locali) per la presentazione dell’ultimo libro di Matteo Salvini.

Dal canto suo, il leader della Lega ha puntato sulla sponsorizzazione di card provocatorie (in pieno stile Lega) e nei “save the date” per i comizi di piazza in compagnia del candidato (indipendente) Roberto Vannacci.

Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, invece, hanno puntato sui cavalli di battaglia del partito. In Italia e in Europa: dalle card sulle protezione dei confini, passando per l’impresa, l’agricoltura e la “lotta” contro quella che viene definita “eco-follia”. Questo è accaduto nei primi giorni della campagna elettorale per le Europee, ma negli ultimi giorni forti investimenti sono stati fatti sulle card social che ricordano di “scrivere Giorgia” sulla scheda elettorale e un video in cui alcuni cittadini spiegano perché la voteranno.

Forza Italia, nel suo scarno investimento nelle inserzioni su Facebook, ha utilizzato pochi video. La maggior parte dei contenuti sono card che sintetizzano (quasi all’estremo) il programma del partito – che in Europa è in seno al PPE. Fanno sorridere due scelte: quella di sponsorizzare una card dedicata alla nomina a “Cavaliere del Lavoro” di Marina Berlusconi e quella contro una decisione presa dal governo – di cui fa parte – sul redditometro.

Dunque, nell’ecosistema del Centrodestra abbiamo trovato un mix di contenuti tra le inserzioni politici a partire dall’ultimo mese di campagna elettorale.

Il tatuaggio e molto altro

Per quel che riguarda il resto dei principali (secondo i sondaggi) partiti, sottolineiamo come il Partito Democratico ed Elly Schlein abbiano puntato molto sui video, partendo dagli eventi di piazza e arrivando alle ospitate televisive della Segretaria dem. C’è stato spazio anche per i filmati con le critiche all’attuale governo e per alcune dichiarazioni su Israele e Palestina.

Giuseppe Conte e il MoVimento 5 Stelle hanno mantenuto una linea classica di azione: un mix di video e card social in cui vengono messi a confronto i risultati del governo Meloni con quelli ottenuti dal governo Conte. Ovviamente, non mancano i riferimenti allo stop all’invio alle armi all’Ucraina e altri riferimenti a comizi di piazza e altri eventi.

Carlo Calenda ha puntato sulla sponsorizzazione di video e foto. Parla spesso di contenuti inerenti al programma di Azione – Siamo Europei, ma sorprende la decisione di investire denaro (poco) in una fotografia con target molto giovanile.

Cosa manca tra tutti questi contenuti sponsorizzati da parte di partiti e politici italiani? Nessuno di loro – neanche quelli che hanno numeri più bassi – ha mai effettuato un’inserzione su un contenuto in cui si parla del proprio candidato alla guida della Commissione Europea.

Share this article