Com’è cambiata la sponsorizzazione politica su Facebook dal 2019 al 2024? Il caso Centrosinistra

Attraverso i dati raccolti da Elikona Analytics possiamo fare un confronto tra la spesa (e non solo) per le Europee 2024 e quella fatta per la precedente tornata elettorale

07/06/2024 di Enzo Boldi

Gli “attori” erano diversi, così come le coalizioni e parte dei temi al centro della campagna elettorale. Queste differenze, però, non sono strutturali nell’analisi che stiamo compiendo sul comportamento di partiti, candidati e leader sulle scelte strategiche sui post sponsorizzati su Facebook in vista delle elezioni Europee del 2024. Era l’anno 2019 quando gli italiani erano stati chiamati al voto per rinnovare il Parlamento UE e c’erano anche regole diverse per quel che riguarda i social network. Ma il tentativo di raggiungere una platea sempre più ampia di potenziali elettori attraverso le piattaforme è sempre stato lo stesso. Andiamo ad analizzare il comportamento nelle inserzioni su Facebook da parte della coalizione di Centrosinistra confrontandolo con i dati del 2019.

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Occorre fare una piccola premessa. Oggi la coalizione di Centrosinistra può essere intesa come Partito Democratico e Alleanza Verdi-Sinistra. Nel 2019, invece, l’ecosistema di riferimento (a livello di partiti) era più ampio: oltre al PD c’era Articolo Uno, Sinistra Italiana e Possibile. Ma c’erano anche i futuri “battitori liberi” che oggi non fanno parte di questo grande gruppo politico, come Matteo Renzi (che da lì a poco fondò Italia Viva) e Carlo Calenda (che aveva già “lasciato” i dem per dare vita al manifesto “Siamo Europei” che si è trasformato in partito – Azione – nel settembre dello stesso anno). Questo è un dettaglio che deve essere tenuto in conto solamente a livello elettorale.

Inserzioni Facebook Centrosinistra, il confronto col 2019

Come abbiamo spiegato negli approfondimenti dei giorni scorsi, il PD ha speso – dal 7 maggio al 7 giugno 2024 – tra i 52mila e i 74mila euro in post sponsorizzati su Facebook. Le inserzioni sono state 126 e la spesa media per ogni ad è stata di poco superiore ai 500 euro. A ciò si aggiungono i 47 post sponsorizzati di Elly Schlein (per una spesa tra i 30mila e i 40mila euro). Nel 2019, questi numeri sono stati superiori. E non di poco: per le 248 inserzioni è stato speso tra i 126mila e i 177mila euro, per una spesa media per ogni singolo post sponsorizzato superiore ai 613 euro. Per quel che riguarda le impressions minime, nel 2024 superano i 36,1 milioni, mentre cinque anni fa erano di poco superiori ai 33,3 milioni.

A questo dato va aggiunto quello della spesa fatta da coloro i quali – all’epoca – orbitavano nel PD. A partire dall’allora Segretario Dem Nicola Zingaretti, che investì – attraverso la sua pagina – tra i 1.800 e i 309 euro per cinque inserzioni. Poi – come indicato nella premessa – c’era anche Matteo Renzi che nell’ultimo mese di campagna elettorale del 2019 avviò 10 campagne ads su Facebook spendendo tra tra i 500 e i 1.500 euro. E c’era anche Carlo Calenda – che però era nominalmente già uscito dal PD – che spese tra i 18.700 e i 24.280 euro per 20 inserzioni su Facebook. Infine, Nicola Fratoianni – di Sinistra Italiana – investì tra i 2.200 e i 4.567 euro per 24 post sponsorizzati sul social di Meta.

In totale, dunque,

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