La donna che ha gestito Inps per la Famiglia è finita in ospedale per troppo stress

19/04/2019 di Enzo Boldi

Che non siano state ore facile per chi nelle giornate di mercoledì e giovedì si è trovato davanti alla tastiera con il compito di fornire indicazioni agli utenti e rispondere alle loro domande sull’erogazione e la quantificazione del reddito di cittadinanza, era una cosa ovvia e preventivabile. E alla fine la donna che aveva il compito di gestire la pagina Facebook Inps per la Famiglia ha avuto un crollo da stress nervoso e ieri pomeriggio è finita in ospedale. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale Pasquale Tridico.

«Ieri sera ho chiamato la nostra dipendente, che non e’ una stagista malpagata come scriveva un quotidiano stamane, ma una nostra funzionaria che non ha retto alla pressione – ha spiegato il presidente dell’Inps Pasquale Tridico nel corso della sua visita oggi alla sede provinciale di Crotone dell’istituto di previdenza, rispondendo ad una domanda sulla vicenda che ieri ha attirato l’attenzione di molti -. La signora ha passato la giornata in ospedale per lo stress che ha subito dalla vicenda».

La dipendente dell’Inps è stata ricoverata per troppo stress

La donna, dipendente dell’Inps che si occupa dei canali social, da mercoledì mattina aveva l’onere di rispondere a tutte le domande poste dagli utenti sul reddito di cittadinanza, dopo il via alla distribuzione del sussidio. Molte delle richieste erano fuori dal mondo, altre erano lamentele per lo scarno ‘assegno’ ricevuto da parte dello Stato. Cifre che hanno deluso molte persone che, come da italica tradizione, hanno iniziato a inveire anche contro la pagina Facebook che doveva esser utilizzata per fare tutt’altro.

Tridico esprime solidarietà ma le tira le orecchie

«Ha avuto tutta la mia comprensione e solidarietà – ha aggiunto il presidente dell’Inps -. La nostra collega ha avuto una giornata difficile e mi sono sentito di sostenerla e l’ho invitata a continuare il suo lavoro con serenità. Certamente bisogna tenere sempre toni consoni al servizio e sono sicuro che quella funzionaria lo fa».

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