Inps risponde alle richieste per il reddito di cittadinanza: «Troppo impegnata con i selfie con orecchie da coniglio?»

A volte, lavorare nella pubblica amministrazione non è semplice. Bisogna far fronte alle richieste più varie. Il più delle volte queste richieste sono motivate, ma in altri casi c’è da combattere con superficialità e incomprensioni da parte degli utenti. Capita, soprattutto se i volumi di richieste sono consistenti, di perdere la pazienza. Alla pagina Facebook Inps per la famiglia (un servizio messo a disposizione dall’Inps per avere un contatto diretto con i contribuenti) è successo esattamente questo. Il social media manager ha dovuto evadere delle richieste davvero incredibili sulle ultime novità per il reddito di cittadinanza.

Inps per la famiglia e le risposte alle domande sul reddito di cittadinanza

Nella giornata di ieri, Inps ha comunicato che sono arrivate le prime accettazioni delle domande sul reddito di cittadinanza e le prime ricariche sulla card a chi ne ha diritto: «Chi ha ricevuto sms e/o mail da Inps con accettazione della sua domanda può verificare l’importo negli esiti della sezione Reddito di Cittadinanza dei servizi online Inps accedendo con PIN dispositivo o Spid da questo link», con tanto di pagina di riferimento.

Ovviamente, si è scatenato il finimondo. C’è stato chi ha detto di aver ricevuto l’sms ma di non aver avuto alcuna ricarica sulla card, c’è stato chi ha affermato di avere i requisiti per il reddito di cittadinanza, ma di non aver ricevuto alcun sms, c’è stato chi si è lamentato per la cifra irrisoria che era stata ricaricata sulla card.

Il social media manager della pagina ha perso progressivamente la pazienza e, alla fine degli oltre 8000 commenti ricevuti, ha iniziato a rispondere per le rime.

Inps per la famiglia

Inps per la Famiglia è diventata virale

«Perché non chiede il Pin sul sito? – scrive il social media manager a una donna che aveva detto di non saper completare questa procedutra – Ho è troppo impegnata a farsi selfie con le orecchie da coniglio?». Alle persone che si lamentavano perché la quota mensile di reddito di cittadinanza che spettava loro era di 40 euro al mese, il smm dell’Inps ha risposto: «Chiedete ai rappresentanti politici che fannno le leggi e non all’Inps che è chiamata ad applicarle».

In poco tempo, insomma, la pagina Facebook Inps per la Famiglia ha ottenuto tantissime visualizzazioni e l’hashtag dedicato è entrato in tendenza su Twitter. Non è da escludere che molte richieste che hanno contribuito a far perdere la pazienza al social media manager siano state fatte da troll o da account fittizi. Ma ormai il danno era fatto.

Share this article