L’Inps si scusa per le risposte ai commenti sulla sua pagina Facebook
18/04/2019 di Enzo Boldi
È stata una giornata molto difficile per chi gestisce la pagina Facebook Inps per la Famiglia che, dalle 8.40 di mercoledì mattina, sta ricevendo migliaia di commenti e reclami per quel che riguarda l’erogazione del reddito di cittadinanza e le valutazioni sulle domande presentate dagli oltre 800mila italiani che ne hanno fatto richiesta. Il polverone attorno alla pagina social si è alzato dopo alcune risposte, a dir poco taglienti, che hanno provocato le ire di molti utenti. Ora, però, dopo oltre 24 ore di fuoco, c’è stata la retromarcia con tanto di scuse agli utenti.
«Cogliamo l’occasione per scusarci con quanti possano essersi sentiti toccati od offesi da alcune nostre risposte», conclude l’ultimo post pubblicato dalla pagina Facebook Inps per la Famiglia. Le polemiche per alcuni commenti, infatti, ha provocato una vasta eco anche a livello politico. E non solo per i toni delle risposte, ma anche per i contenuti di alcuni messaggi che hanno messo in mostra come il reddito di cittadinanza, per molti italiani, non sia neanche lontanamente lontano dalle promesse dei 780 euro fatte da Luigi Di Maio nel corso degli ultimi mesi.
Guardate voi stessi l’ennesimo disastro causato dal Reddito di Cittadinanza: gente scartata ai colloqui di lavoro perché non prende l’assegno dallo Stato. Oltre al danno la beffa per gli “italiani comuni”: niente RDC e niente lavoro. Ringraziamo il governo…#inpsperlafamiglia pic.twitter.com/W7IiUfMJZz
— Giorgia Meloni 🇮🇹 ن (@GiorgiaMeloni) 18 aprile 2019
Si sono promessi 780 euro per il #redditodicittadinanza e poi invece si va da 40 ai 300 euro.
Cifre reali che sono la prova provata dell’ennesima beffa di questo governo che ha fatto una campagna elettorale su promesse irrealizzabili. #inpsperlafamiglia— Simona Bonafè 🇮🇹🇪🇺 (@simonabonafe) 18 aprile 2019
No, non si può fare.
L’interfaccia di un’istituzione pubblica non può prendere in giro persone in condizione di bisogno, di difficoltà e con scarsi mezzi culturali.
Ci vuole rispetto, sempre.
#inpsperlafamiglia pic.twitter.com/66ujOoJujd— nicola fratoianni (@NFratoianni) 18 aprile 2019
Le scuse di Inps per la Famiglia e la richiesta di informazioni tecniche
Nell’ultimo post di Inps per la Famiglia, oltre alle scuse per alcune risposte, si chiede agli utenti di andare avanti nelle loro domande, purché siano di carattere puramente tecnico, senza fare richieste non inerenti ai compiti dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
Si ride, ma la situazione è imbarazzante
Le risposte di Inps per la Famiglia e il tam tam mediatico che ne è seguito ha scatenato la fantasia dei social, con tanto di creazione di pagine (fake) ad hoc per ironizzare sulla situazione che si è venuta a creare da mercoledì mattina. Ma la descrizione di quanto è accaduto è riassumibile nel tweet di Mara Carfagna.
Massimo rispetto per il social media manager di #inpsperlafamiglia. A suo modo, un eroe della resistenza a questo governo di incapaci. 🐰
Al di là delle risate, è evidente lo strazio di un problema grave a cui viene data una falsa risposta solo per guadagnare qualche voto in più.— Mara Carfagna (@mara_carfagna) 18 aprile 2019
(foto di copertina: S&M Studio /Fototeca)