L’Indonesia, l’Islam e la fobia del vaccino anti morbillo

21/08/2018 di Redazione

In Indonesia il Consiglio islamico degli Ulema ha emanato una fatwa dove si condanna la presenza nelle medicine di “tracce di maiale”. Nel caso di vaccini  la fatwa si “ammorbidisce” consentendo la somministrazione in mancanza di alternative che garantiscano l’immunizzazione. Si tratta di una forte ingerenza della religione islam nella sfera politica di un paese che sta vivendo sempre più emergenze sanitarie come quella del morbillo in Thailandia. «Non avevamo scelta – ha detto un portavoce degli Ulema – poiché non è stato trovato un vaccino “halal”».

A guidare il Consiglio indonesiano è il candidato alla vicepresidenza dell’Indonesia Ma’ruf Amin, scelto dall’attuale presidente Joko Widodo. Widodo punta al supporto degli ortodossi religiosi nella campagna elettorale del prossimo anno. La sua opposizione a vaccini ritenuti non halal (cioè privi di tracce di maiale) è quindi tutt’altro che disinteressata. Nonostante la sospensione della fatwa decisa ora dagli Ulema diverse città indonesiane hanno vietato e continuano ad ostacolare il vaccino anti-morbillo (che rientra per la sua composizione nella casistica incriminata). Come mai?

LEGGI ANCHE > VACCINI OBBLIGATORI, PER I PROFESSORI DI PEDIATRIA L’AUTOCERTIFICAZIONE NON È UTILIZZABILE

ISLAM E VACCINI

C’è stata una lunga disinformazione nel rapporto tra Islam e vaccini. Il vaccino – secondo alcuni esponenti islamici – è da considerarsi “haram”, proibito proprio per via di alcune sue componenti. La gelatina d’origine animale e suina viene infatti utilizzata come agente stabilizzante in alcuni vaccini. Gli stabilizzanti sono aggiunti per proteggere i vaccini dagli effetti del calore o dalla liofilizzazione, preservando la durata di conservazione del vaccino stesso.  Si tratta di minime tracce che vengono utilizzate in svariati campi farmacologici e che paradossalmente sono in disuso oramai in diversi vaccini. Gli unici contenenti gelatina d’origine suina nel programma di vaccinazione di routine nel Regno Unito, per esempio, sono il vaccino MMR, il vaccino del fuoco di Sant’Antonio e il vaccino antinfluenzale per bambini. Nel Regno Unito rappresentanti musulmani ed ebrei non si pongono più il problema del vaccino halal o meno. Anzi l’hanno accettato, proprio in virtù della difesa dell’immunizzazione.

Nella storia dei vaccini però il binomio Islam e farmaci contenti minime tracce di maiale ha creato non pochi problemi. Nel 2003, per esempio, si verificò un aumento di casi di polio nel nord della Nigeria. Questo perché la campagna di vaccinazione fu bloccata per motivi politico-religiosi. Tutto a causa del sospetto che il vaccino potesse rendere le donne sterili, trasmettere l’AIDS o essere prodotto utilizzando derivati del maiale. Nell’ottobre 2004 è stato possibile riprendere la campagna – spiega un documento dell’Iss  -proprio per via di un vaccino prodotto in una nazione musulmana, l’Indonesia. Per il mobrillo però nnon ci sono ancora “alternative” islam frinedly. Da qui la decisione del Consiglio.

Spesso, personaggi come Andrew Wakefield, hanno trovato sponde no vax tra le comunità islamiche in giro nel mondo. Ora la scelta del Consiglio islamico degli Ulema sta preoccupando diversi esponenti scientifici nel paese. Tim Lindsey, direttore del Centro per la legge indonesiana all’Università di Melbourne, ha dichiarato che la fatwa indubbiamente renderà più difficile l’accesso alla vaccinazione in Indonesia.

(foto di repertorio ANSA/CESARE ABBATE)

 

Share this article