La fondamentale importanza degli incentivi nell’agricoltura digitale
Quanto investe il nostro paese per l'agricoltura digitale? A partire dai soldi del PNRR, abbiamo tracciato un quadro della situazione
10/03/2023 di Ilaria Roncone
Tra l’analogico e il digitalizzare c’è di mezzo il mare (di finanziamenti). Quella digitalizzazione dell’agricoltura che permetta alle aziende il raggiungimento di un sistema di agricoltura digitale sostenibile è costosa. Si tratta di costi di cui, comprensibilmente, Stati e istituzioni devono farsi carico andando a finanziare il passaggio. Quali sono i finanziamenti agricoltura digitale previsti dal PNRR e i bandi a livello locale, per esempio, che stanno permettendo e permetteranno alle aziende agricole di digitalizzarsi?
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Agricoltura digitale e agricoltura sostenibile sono sinonimi
Partiamo dalla piena comprensione del perché il lavoro agricolo deve digitalizzarsi. Dandone la definizione, abbiamo chiarito come i processi che coinvolgono robotica, AI, Big Data e tutte le ultime novità in ambito tecnologico siano essenziali per portare a procedure più sostenibili nell’intera filiera. Nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile (programma d’azione per persone, pianeta e prosperità) tra gli obiettivi c’è anche quello di digitalizzare l’agricoltura.
Esistono già delle tipologie di agricoltura sostenibile (aeroponica, idroponica, rigenerativa) su cui puntare e la necessità è quella di innovarsi e rinnovarsi continuamente per arrivare al modo di intendere, lavorare, sfruttare la terra su cui poggiami i piedi più rispettoso possibile.
I finanziamenti agricoltura digitale nel PNRR
Nel piano per il rilancio dell’Italia dopo la pandemia (PNRR presentato alla Commissione europea il 30 aprile 2021) la transizione digitale ed ecologica trova moltissimo spazio. Oltre a puntare all’assottigliamento delle disuguaglianze di genere, territoriali e generazionali il Piano prevede una serie di assi strategici che comprendono anche l’ambito agricolo.
Considerato che il principio di tutto il PNRR è «non arrecare un danno significativo» (Do No Significant Harm – DNSH) – inteso come contribuire in modo sostanziale alla tutela dell’ecosistema senza danneggiare i fondamentali obiettivi ambientali che ci siamo posti – sono previsti una serie di interventi che vedono il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (che nella rinnovata nomenclatura dei ministeri è stato ribattezzato dall’attuale governo come Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste).
La gestione delle risorse da parte del Masaf vede nelle mani del ministero una cifra pari a 4,88 miliardi di euro. Nello specifico, 800 milioni di euro sono destinati allo sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo; 1,5 miliardi di euro vengono destinati al parco Agrisolare; per innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare sono stati previsti 500 milioni di euro; 880 milioni di euro vanno per gli investimenti nella resilienza dell’agro-sistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche; infine, 1,2 miliardi di euro è stato destinato ai contratti di filiera e di distretto.
Perché i finanziamenti sono così importanti
Per mettere ordine tra i vari bandi, finanziamenti e possibilità di ottenere agevolazioni occorre tenere d’occhio le pagine dedicate dai ministeri coinvolti (Mise e Masaf). L’ultimo rapporto dell’Osservatorio Smart Agrifood che ha messo al centro l’Agricoltura 4.0 – datato marzo 2022 – ha messo in evidenza l’importanza dei finanziamenti agricoltura digitale: tra gli intervistati, tre quarti delle aziende agricole hanno dichiarato di aver sfruttato almeno uno degli incentivi previsti da Agricoltura 4.0 è l’84% (quindi oltre otto aziende su dieci) ha affermato che quegli incentivi hanno avuto un ruolo chiave nella scelta di investire.
Gli incentivi incentivano – permettete il gioco di parole – ma sicuramente, vista l’enorme mole di denaro prevista e vista la fondamentale importanza dell’obiettivo, risulta essenziale che siano assegnati considerando le specifiche esigenze delle aziende agricole. L’accesso a queste somme di denaro, inoltre, deve essere il più possibile semplice con uno snellimento delle pratiche burocratiche necessarie.