Giuseppe Conte ha accettato l’incarico da Mattarella. Con riserva

29/08/2019 di Enzo Boldi

Al termine dell’incontro formale al Quirinale, Giuseppe Conte ha ricevuto – per la terza volta in 15 mesi – l’incarico pe la formazione di un nuovo governo. La prima volta, come molti ricordano, non era andata benissimo con il veto del Presidente della Repubblica al nome di Paolo Savona all’Economia. Da lì partì anche la mozione per l’impeachment contro il Capo di Stato, senza che poi fosse portato avanti. Poi si ritentò con la formazione di un governo a trazione gialloverde, fino alla deflagrazione di inizio agosto. Ora, dopo che l’incarico Conte è stato accettato con riserva, si prova a cambiare colore puntando sul giallorosso.

Dopo l’incarico Conte si procederà con l’iter istituzionale classico: si parte con l’incontro con i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, prima di iniziare il dialogo con le parti in causa per la formazione di un governo di legislatura. Le consultazioni con i vari gruppi parlamentari inizieranno già nel pomeriggio di oggi (a Montecitorio, nella nella Sala dei busti, mentre le dichiarazioni si terranno nella Sala della Regina), con un scadenza prevista entro 3/4 giorni. Dopodiché, qualora si trovasse l’accordo sui nomi, sui ministri, sottosegretari e sul programma condiviso, si potrà tornare al Quirinale e ottenere il via libera per il giuramento e la prima fiducia al governo Conte-2.

Incarico Conte accettato con riserva

Tra i primi nodi che il Conte-2 dovrà sciogliere ci sono le tensioni tra Pd e Movimento 5 Stelle sulla presenza di uno o più vicepremier. I pentastellati vorrebbero mantenere lo schema tenuto nel corso dei 14 mesi di governo con la Lega, con una doppia vicepresidenza del Consiglio suddivisa tra le due forze politiche. Il Partito Democratico, invece, sottolinea come la figura dello stesso Conte sia riferita al M5S e per questo vorrebbe un solo uomo al fianco del premier. Un uomo dem.

Il ruolo di LeU e del Gruppo Misto

Tra i gruppi parlamentari che potrebbero essere un ago della bilancia molto rilevante, ci sono Liberi e Uguale e altri del gruppo Misto. In Senato, infatti, Pd e M5S hanno già la maggioranza dei seggi, ma alcuni parlamentari (come Gianluigi Paragone) hanno già annunciato il proprio no alla fiducia. Nuove personalità a Palazzo Madama, dunque, possono fare un gran comodo al nuovo governo dopo l’incarico Conte.

(foto di copertina: ANSA/ Paolo Giandotti – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

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