“In pensione me ne vado all’estero”
31/08/2012 di Maghdi Abo Abia
E dopo un’intera vita passata a lavorare è arrivato il momento di godersi la pensione, il giusto riconoscimento dopo decenni di fatica e di contributi. Una nuova esistenza si apre di fronte al lavoratore ormai fuoriuscito dal tessuto produttivo.
MOLLO TUTTO – Ma di che esistenza parliamo? Cosa si può fare con una pensione inferiore rispetto a quello che è stato lo stipendio? Come ci si adegua? O si fa come successe tanti anni fa quando, da studente impiegato al call-center Italgas mi telefonavano anziani piangenti per un conguaglio monstre quando loro usavano il gas solo per “scaldare un pentolino di latte” oppure ci si adegua ad una vita più contenuta con meno vizi, meno divertimenti e più sostanza. Una sconfitta per una persona che ha lavorato un’intera vita e che nell’autunno della sua esistenza si trova ancora a spezzare il centesimo in quattro.
NON SIETE IN VACANZA – E poi ci sono gli altri. Queste persone, animate da spirito combattivo e da un sano desiderio di scoperta de mondo, oltre che da una forte dose di coraggio, mollano tutto e decidono di godersi il loro buen retiro all’estero, in un paese in cui la vita costa meno e dove possono darsi alla pazza gioia godendosi quei vizi preclusi durante la loro permanenza in italia. Il blog del viaggiatore propone il consiglio forse numero “zero”. Quando un pensionato decide di vivere all’estero, deve rendersi conto di non essere in vacanza ma di vivere con persone dallo stile e dalla mentalità diversa dalla sua.