Il piccolo circo degli orrori

Se vi dico la parola circo cosa vi viene in mente? Allegria, musica, colori, lustrini, giochi, animali. Ma se invece il suo significato si trasformasse in schiavitù, violenza, prostituzione, sfruttamento? Rimarreste sorpresi? Eppure questa è una realtà che avviene tutti i giorni in India

Di solito i bambini vanno al circo. Si sa, è una cosa normale, perfino scontata; se solo fossero spettatori. Ma i bambini di cui parliamo al circo ci sono andati solo per lavorare e per lavorare molte ore al giorno, duramente e contro la loro volontà. Vengono reclutati in piccoli villaggi in tutto il Nepal: la maggior parte di loro sono femmine, e a volte ai trafficanti basta far balenare delle promesse che facciano loro dimenticare la fame e la povertà, forse la malattia, mentre altre le fanno ai loro genitori, che firmano dei contratti in cambio di pochi spiccioli per cederli ai loro nuovi padroni, come è successo a Sunima Lama, Roshana Lama e Devi Bista, tre ragazzine vendute ad un circo indiano qualche anno fa e per fortuna salvate dopo poco tempo, e addirittura se è necessario vengono rapiti: in ogni caso il risultato finale non cambia. Diventano schiavi o quasi.

SCHIAVI A TUTTI GLI EFFETTI Ogni anno in India 12000 tra bambini e donne sono vittime della tratta dei circhi. Chi guarda lo spettacolo vede solo dei bei visini truccati e sorridenti, che celano lividi, stanchezza, violenza. Sotto le minacce dei loro aguzzini saltano, ballano e fanno divertire il pubblico pagante, come spiega la bimba del video: “ero nuova, non sapevo niente, io stavo dormendo quando è arrivato, mi ha colpito sulla schiena, mi ha fatto male, e mi ha colpito ancora, tante volte. Mi ha detto tante cose, mi ha detto che mi voleva uccidere, e che se l’avesse fatto nessuno mi avrebbe trovata così non ho detto niente a nessuna delle altre ragazze, non ho detto niente neanche alla mia migliore amica”. Chissà cosa pensano quando osservano le famigliole che mangiano i popcorn mentre loro si danno da fare per lo show. E quando finisce l’esibizione ne inizia un’altra: di notte vengono stuprati dagli adulti del circo, e a volte fatti prostituire, per avere un introito extra. Una vera macchina per far soldi, a costo zero o quasi, dato che il compenso che ricevono è di tre dollari al mese.Tutto alla luce del sole, tutto facile, un enorme serbatoio di risorse umane e nessun ostacolo sostanziale.

NON E’ SCONTATO- Infatti solo recentemente il governo nepalese ha iniziato a trattare l’assunzione e la prigionia di bambini nei circhi come un crimine e sta arrivando ad un accordo con il governo indiano per lavorare in partnership per ridurre il numero delle ragazze nepalesi vittime della tratta nei circhi. A Katmandu la Corte Suprema finalmente ha decretato che “Né i genitori, né la società hanno l’autorità di violare i diritti dei bambini attraverso l’esposizione a lavori pericolosi” come affermano nella sentenza ufficiale emanata dalla Corte i giudici Bala Ram KC e Rajendra Prasad Koirala. L’assunzione di minori in lavori pericolosi circo è una violazione dei diritti fondamentali dei bambini, e va perseguita come un reato: seguendo questa tesi la Corte ha respinto il ricorso che presentato da alcuni trafficanti che contestavano il verdetto della Corte d’appello di due anni fa e ha confermato loro la pena. I contratti firmati dai genitori per vendere i figli sono stati dichiarati illegittimi: a noi forse pare lapalissiano, eppure questa sentenza è solo di pochi giorni fa. Ci si propone di promuovere una campagna di informazione nelle scuole per allertare i bambini e le loro famiglie, ma è questo il vero problema? Se un padre dice : “Mi ha detto che avrei avuto 70 sterline, in contanti, cosa avrei potuto fare? Ho detto va bene, io ero malato allora”, è chiaro che le radici di questo male sono altre, più profonde, difficili e lunghe da sradicare.

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