Il grande inganno degli integratori del sesso
03/04/2012 di Dario Ferri
Su Repubblica il professore Aldo Franco De Rose, urologo e andrologo all’Ospedale San Martino di Genova, spiega il grande inganno degli integratori che promettono aumento del desiderio sessuale o addirittura delle dimensioni del pene grazie a presunte virtù di estratti vegetali e animali, prodotti in realtà mai testati scientificamente.
ANNUNCI (E MISCUGLI) DA FATTUCCHIERA – A volte vengono spacciati come farmaci, in realtà, spesso, assomigliano a veri e propri “intrugli da fattucchiera”, come li definisce il dott. De Rose:
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«La donna è insoddisfatta delle tue prestazioni? Noi possiamo aiutarti: 3 cm. il primo mese, 4 il terzo, 7 cm. il sesto». Altri, parafrasando un noto film, assicurano “7 cm. in 7 giorni”, spesso con «circonferenza extra-large, rigidità marmorea e tanto appetito sessuale». E-mail di questo tipo arrivano regolarmente a migliaia di ignari cittadini, con la promessa di rinvigorire la sessualità del maschio. In genere vengono subito cestinate, ma altre volte inducono a curiosare. E qui cominciano le vere sorprese: la composizione della “compressa miracolosa” sembra più un intruglio da fattucchiera che un rimedio naturale. Quello che infatti stupisce è la complessità di questi prodotti: si va dai 6-7 elementi sino ai 14-18. I più usati sono Muira Puama, Ginseng, Maca, Damina, Tribulus Terrestre, Eleuterococco, Ginko, Cinnamomun Zeylanicus, Taurina, Cola Acuminata, Yoimbina e anche Capsicum Annuum (peperoncino). Non mancano nemmeno i prodotti di origine animale, come la polvere del corno di rinoceronte, di testicoli di tigre o la pinna di pescecane.
MAI DIMOSTRATA VALIDITA’ SCIENTIFICA – E’ errato definire i prodotti pubblicizzati come farmaci. Continua il dott. De Rose:
In ogni caso si tratta di prodotti di cui non è mai stata dimostrata alcuna validità scientifica nel determinare l’erezione mentre più spesso sono da considerare afrodisiaci, cioè sostanze capaci di aumentare genericamente il desiderio, il piacere e la performance sessuale, al pari delle ostriche che, come Afrodite (Venere) provengono dal mare e vagamente ricordano i genitali femminili. Alcune di queste erbe determinano un aumento modesto della vasodilatazione periferica generalizzata per una riduzione del tono adrenergico, oppure una azione stimolante a livello cerebrale, con il pericolo però di possibili effetti collaterali come ipotensione, emicrania, insonnia, vertigini , soprattutto quando l’assunzione supera i 2-3 mesi. In pratica le piante non sono in grado di assicurare una erezione sufficiente per un rapporto sessuale.
BOOM SU INTERNET – Il mercato degli integratori dell’amore è comunque fiorente:
Ma il mercato illegale in internet, come testimonia il recente censimento dell’agenzia americana per il controllo del farmaco, prolifera in maniera esorbitante con più di 40 mila farmacie censite e solo 220 (0,5%) in regola, soprattutto per i prodotti contro il deficit di erezione, spacciando spesso come integratori naturali non solo erbe ma anche compresse al cui interno si trovano le molecole di Viagra , Cialis e Levitra. Ma questo è un altro discorso e riguarda il capitolo triste e più pericoloso della contraffazione: queste molecole sono le uniche a risolvere realmente il problema dell’impotenza sessuale maschile; la loro azione è quella di inibire l’enzima fosfodiesterasi 5 selettivamente a livello del pene, facilitando i processi di vasodilatazione locale che conducono all’erezione in presenza, però, di desiderio.
INTEGRATORI, NON FARMACI – Ingrossamento o allungamento del pene sono solo delle favole per ingannare i potenziali clienti:
Al contrario le compresse di erbe, pappine o sciroppi che vengono proposte possono essere considerati degli integratori, afrodisiaci, ma non farmaci in quanto la loro azione favorente l’erezione è stata sempre pubblicizzata ma mai dimostrata scientificamente con studi controllati. E gli integratori, a differenza dei farmaci, non curano né tantomeno sono in grado di determinare ingrossamento o allungamento del pene. Questi messaggi pubblicitari, dunque, non sono da prendere in considerazione in quanto si tratta di pubblicità ingannevole. Inoltre è alto il rischio di assumere prodotti contaminati, come è risultato da un’inchiesta presentata al Senato degli Stati Uniti dove, su 40 prodotti testati, 37 sono risultati contaminati da mercurio, cadmio, arsenico e 16 da pesticidi. In più questi prodotti naturali possono interagire e potenziare l’azione di anticoagulanti (il Ginko), antipertensivi o antidepressivi, già assunti come terapia medica, e quindi favorire effetti collaterali pericolosi. La stessa arginina, in dosaggio elevato, può attivare il virus dell’herpes, anche se latente da molti anni, mentre la Yoimbina può addirittura far male a reni e fegato. Meglio rivolgersi ai prodotti di quelle aziende che hanno aderito al Codex Herbarum (garantiti qualità e sicurezza) che anche il ministero della Salute ha fatto suo.
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