Il 25 aprile nel resto del mondo

Oggi in Italia è un giorno di festa perché l’uomo glorifica la sua libertà ma anche in alcuni paesi stranieri questo giorno celebra qualcosa.

LO STIVALE – L’Italia è costituzionalmente antifascista ma alcuni leader inciampano, a volte, in un prematuro alzheimer e così se inseriamo nomi noti la sezione immagini di Google solletica il disgusto in modo istantaneo. È sotto gli occhi di tutti il ritratto di un giovane sindaco di Roma, ritto e imberbe al fianco di una bandiera fascista o quella del saluto romano alla neo-eletta Renata Polverini. Loro prendono le distanze e, anzi lamentano il mancato invitato al corteo dell’Anpi, che proprio in queste ore, sta marciando in modo simbolico sulla Capitale. “Polverini ha fatto bene a non venire, non vogliamo fascisti al corteo e sul palco il 25 aprile – hanno commentato degli esponenti dei centri sociali durante il corteo – se fosse venuta, sicuramente sarebbe stata contestata”.

 

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ANTIFASCISMO – La sera del 24 l’Anpi ci ripensa e invita la Presidente della Regione Lazio ma lei preferisce declinare l’offerta: “Ringrazio l’Anpi per l’invito e per avermi in qualche modo fatto capire che forse non era opportuna la mia presenza, perché il corteo rischiava di diventare violento”. Assente anche il sindaco Alemanno: “Non è pervenuto nessun invito ufficiale, ne prendo atto senza farne un dramma” ha dichiarato Alemanno durante la cerimonia per la deposizione della corona d’alloro davanti all’Altare della Patria. Insomma, a Roma è festa grande, anche senza i due politici. L’emozione della liberazione è viva nei ricordi di chi l’ha vissuta e nella memoria di chi la sente vicino. L’antifascismo una pietra miliare e fondamentale per la nascita della nostra Costituzione, principio da tenere saldo anche quando si tenta di riscriverla e di raggirarla in ogni modo. Oggi Roma marcia e lo fa con dignità e rispetto per una festa che non deve dividere ma unire in un sentimento comune. Contro ogni dittatura.

 

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L’AUSTRALIA DELL’ANZAC DAY – L’Australia festeggia il 25 aprile la memoria dei soldati delle forze armate di Australia e Nuova Zelanda (Anzac è l’acronimo) caduti in tutte le guerre. In migliaia oggi sono accorsi al Santuario della Memoria per la commemorazione, nonostante le pessime condizioni atmosferiche. Il Santuario aspettava una folla di circa 45.000 persone per celebrare il 97° sbarco a Gallipoli. “C’è dolore se si pensa alla sofferenza delle famiglie, perché ancora risuona nel corso degli anni” ha detto il comandante della HMAS Kath Richards. “Queste famiglie hanno ancora dei membri dispersi”.

IL PUNTO DI VISTA DEL PORTOGALLO  – Il paese festeggia la fine della dittatura del 1974, avvenuta esattamente 38 anni fa ma oggi i capitani della rivoluzione dei garofani non parteciperanno per protestare contro la deriva politica del paese. La commemorazione ufficiale si tiene ogni anno presso l’Assemblea della Repubblica. La cerimonia è stata boicottata da grandi personalità della politica portoghese di sinistra come l’ex presidente della Repubblica Mario Soares e lo storico leader socialista Manuel Alegre. Nel manifesto “aprile non è disarmato” sono esposti i motivi che hanno spinto i leader a non partecipare alla cerimonia per la prima volta nella storia del Portogallo. “Le azioni ed i sacrifici imposti ai cittadini vanno al di là dei limiti di sopportazione”, recita il testo e aggiunge: “Il privilegio protegge la politica e aggrava la povertà e svaluta il lavoro”. Il comunicato conclude: “il Portogallo non è stato rispettato”, nonostante il prestito di 78.000 milioni di euro, “È stato trattato con arroganza da parte delle autorità”.

 

 “L’attuale governo sta distruggendo quel che il 25 aprile 1974 ha creato. Ho grande rispetto per gli eroi che hanno portato la democrazia qui” ha dichiarato Manuel Alegre. Nessuno dei partiti politici ha sostenuto l’iniziativa dei capitani ma il Segretario del Partito Socialista José Antonio la rispetta.

E LA COREA? – Mentre da noi si festeggia la Liberazione oggi nel lontano oriente le due Coree continuano a sperimentare  molte tensioni tra la fazione Nord e Sud, dove la speculazione dello stato comunista sta per effettuare un altro test nucleare. E proprio in Corea del Nord oggi un incontro nazionale segna l’anniversario numero 80 dalla fondazione  dell’esercito e si è svolto a Pyongyang, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale. Il leader nazionale Kim Jong-Un, comandante supremo dei membri militari, ha partecipato alla riunione ma non ci sono ulteriori dettagli. Kim Il-Sung nel 1948 divenne leader fondatore della Corea del Nord, era in precedenza un capo guerrigliero. I militari hanno annunciato lunedì scorso “azioni speciali”. Il nucleo armato del Nord accusa il governo Sud del Presidente Lee Myung-Bak di commenti ostili e dissacranti in merito alle celebrazioni del 100° anniversario della nascita di Kim Il-Sung. Una fonte di Seoul ha dichiarato l’arrivo di un probabile terzo test nucleare per il Nord.

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