Ergastolo confermato in appello per “Igor il russo”, che è «compiaciuto di tanto interesse mediatico»

La storia, che è una delle pagine più brutte della cronaca nera del nostro paese e della Spagna, risale al 2017. L’epilogo è arrivato nel pomeriggio di oggi, con la conferma alla pena massima anche in appello: per “Igor il russo” la condanna definitiva è l’ergastolo. Dopo un’ora e mezza di camera di consiglio, la Corte di assise di appello della città di Bologna ha emesso il verdetto per il killer di Davide Fabbri e di Valerio Verri, rispettivamente barista di Riccardina di Budrio e guardia ecologica di Portomaggiore. Gli omicidio sono avvenuto il 1° e l’8 aprile 2017.

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Dopo due omicidi in Italia, tre omicidi in Spagna

Già in primo grado Norbert Feher – questo il suo vero nome – era stato condannato al massimo della pena, confermata oggi. Attualmente si trova in Spagna, nel carcere di La Coruna, e anche in questo stato è accusato di ben tre omicidi. Non era presente in video udienza per sua scelta, dopo essersi definito non fondamentale. Non erano presenti nemmeno i familiari delle due vittime, né quelli di Fabbri né quelli di Verri. Presente invece Marco Ravaglia, agente di polizia provinciale che è stato gravemente ferito l’8 aprile 2017 ma che è riuscito a salvarsi dalla furia dell’omicida perché si è finto morto. Nonostante la perizia psichiatrica domandata da Luca Belluomini, avvocato del killer, la sentenza è stata emessa senza se e senza ma, con il magistrato in aula che ha detto: «Fate spegnere lentamente, in carcere, quel suo ghigno».

 

La crudeltà di “Igor il russo”

Il serbo non ha mostrato segno di pentimento alcuno per quanto fatto e, anzi, i fatti dimostrano che dopo aver ucciso i due italiani è andato in Spagna e – dopo poco tempo – ha commesso altri omicidi. Il rappresentate della Procura generale Valter Giovannini ha utilizzato parole durissime: «Dalle aule di giustizia spagnole ci sono giunte delle immagini che lo vedono con una mimica facciale tra il sorriso e il ghigno. Compiaciuto di essere al centro di tanto interesse mediatico. Abbiamo visto ghignanti sorrisi sparire al cospetto del tunnel carcerario scomparire dal volto di tanti analoghi feroci assassini. Fatalmente accadrà anche per costui che mai ha speso mezza parola per quanto fatto e di rispetto per le persone incolpevoli verso le quali si è auto promosso feroce carnefice». Ci sono foto del processo spagnolo, come il Pg ha mostrato, in cui di vede il serbo sorridere e fare il gesto della vittoria.

(Immagine copertina dal video del giornale spagnolo Periódico digital La Comarca)

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