Ignazio La Russa non vedeva l’ora di dirlo: «Io non sono antifascista»

Ignazio La Russa è finito già sabato scorso nell’occhio del ciclone per la sua richiesta a Sky di licenziare una giornalista che aveva confezionato un servizio sul muro di Berlino. Oggi, ospite di Tagadà su La7, fa un’affermazione ancora una volta forte, sostenendo di non essere mai stato antifascista.

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Ignazio La Russa afferma di non essere antifascista

«Io non sono antifascista – ha detto l’esponente di Fratelli d’Italia -, perché il termine antifascismo è stato colonizzato da una precisa parte politica: era quella di coloro che volevano portare l’Italia nello stesso incubo in cui era piombata l’Europa dell’est, ovvero nel regime stalinista. Io non ho nulla a che spartire con queste persone: sarei nel loro stesso spazio, se mi definissi antifascista».

In studio, c’era anche il giornalista David Parenzo che ha fatto notare a Ignazio La Russa che la costituzione italiana (sulla quale, per inciso, lo stesso esponente di Fratelli d’Italia ha giurato quando era ministro) è stata firmata da Terracini che faceva parte del Partito Comunista Italiano. «Io non ci sto – dice La Russa – a definirmi antifascista, condividendo i valori dei partigiani rossi. Il fascismo, poi, era morto e sepolto prima che io nascessi».

Ignazio La Russa e quella voglia di dire che non è antifascista

Ignazio La Russa è sempre stato un esponente della destra italiana. Tuttavia, nel recente sdoganamento dei termini afferenti all’ideologia dell’estrema, con partiti politici che si definiscono addirittura ‘fascisti del terzo millennio’ che scendono in piazza accanto al movimento politico che Ignazio La Russa rappresenta, l’esponente di Fratelli d’Italia si è finalmente sentito libero di dare voce a un pensiero che qualche anno fa era impensabile condividere in un contesto pubblico. Invece, lui l’ha fatto, con buona pace dei valori costituzionali (la nostra carta fondamentale è anti-fascista nella sua essenza).

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