Gli inutili insulti sull’hotel dello stupro di Meta di Sorrento
17/05/2018 di Redazione
«Chiudete l’albergo perché è inutile». E ancora: «Si complimenti per la scelta dei collaboratori, chi faceva i colloqui di assunzione?». Sono solo alcuni degli insulti sulla pagina Facebook dell’hotel in cui sarebbe avvenuto il terribile stupro di 10 dipendenti su una turista inglese di 50 anni, cliente nella struttura.
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Finora per il caso di Meta di Sorrento sono indagate 10 persone, 5 sono sotto arresto. La turista straniera, la notte tra il 6 e il 7 ottobre 2016, fu stordita con la droga dello stupro e poi violentata da più di 5 persone. I rilievi resi possibili per la presenza di dna sul corpo della vittima hanno consentito di identificare solo una parte del branco. Mentre tornava in Gran Bretagna, sulla chat ‘Cattive abitudini’ e in altre conversazioni Whatsapp i carnefici ridevano e scherzavano sulla violenza fatta. Lo stupro sessuale avvenne durante l’ultima sera di permanenza della donna. Due dei cinque uomini arrestati, barman in servizio nella struttura, offrirono alla turista e a sua figlia un drink con la cosiddetta z-drug. La figlia, sentitasi male, decise di rientrare in stanza. La 50enne venne invece condotta nell’adiacente locale piscina dove i due abusarono di lei. Consumata la prima violenza, la turista venne portata in una stanza del personale dove «ad attenderla vi era un numero imprecisato di uomini, almeno una decina, che a turno usarono violenza su di lei». Lo stupro sarebbe stato anche fotografato e ripreso con dei telefonini.
Nonostante i responsabili della struttura non figurino tra gli indagati in rete si insulta l’hotel intero, danneggiando così la sua immagine. Eppure l’albergo ha licenziato le persone coinvolte che ancora lavoravano nell’attività di Meta. E ha rilasciato un comunicato stampa. Comunicato che però viene ignorato dai sapientoni dei social, che pensano di saperne di più della procura e della giustizia italiana.
L’hotel ha rilasciato una nota il 15 maggio comunicando che si costituirà parte civile al processo contro i suoi ex dipendenti:
La Direzione dell’ Hotel **** ha oggi appreso dagli organi di stampa di una grave violenza che sarebbe stata perpetrata ai danni di una cittadina inglese da parte di alcuni ex dipendenti dell’albergo.
Pare evidente, laddove le successive fasi processuali dovessero confermare tale ipotesi accusatoria, la piena vicinanza e profonda solidarietà nei confronti della vittima. A tal fine è ferma la determinazione della società, laddove la Procura decidesse di esercitare l’azione penale, di costituirsi parte civile nei confronti degli ex dipendenti al fine di accertare quanto accaduto e tutelare l’immagine e il buon nome di una struttura e di un’organizzazione aziendale che vanta oltre 500 dipendenti e circa trent’anni di lavoro sempre svolto con ampio apprezzamento da parte della clientela e successi sia in ambito nazionale che internazionale.
Le scelte aziendali sono sempre state improntate al massimo rispetto per la clientela e in tale contesto, anche a tutela del prestigio dello staff in servizio, corre l’obbligo di precisare che la Direzione, sebbene la condotta lavorativa degli odierni indagati sia sempre stata immune da censure, già tempo addietro aveva deciso di non rinnovare i loro contratti di lavoro, fatta eccezione per un dipendente comunque mai addetto ai rapporti con il pubblico, e per il quale l’azienda ha subito attivato il provvedimento di licenziamento ( allegato in copia ), una volta a conoscenza di un suo diretto coinvolgimento nella vicenda. In tal senso, l’ ***** è tra i primi ad avere interesse affinché si porti chiarezza su tale episodio.(nome direttore responsabile ******)
Direzione Pubbliche Relazioni
E Ufficio Stampa
(nome società ***)