Hong Kong, giù la maschera!

La legge sul divieto di manifestare con le maschere a Hong Kong era stata messa in piedi proprio per limitare la portata delle proteste che da mesi, dal 15 marzo 2019, stanno attraversando il territorio autonomo sotto la supervisione della Cina. Adesso, la Suprema Corte dello Stato l’ha dichiarata incostituzionale, offrendo una prima vittoria ai manifestanti che, in realtà, hanno sempre opposto resistenza a questo provvedimento fortemente voluto dalla governatrice Carrie Lam.

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Hong Kong, la vittoria sulle maschere per i manifestanti

Così, mentre gli studenti sono asserragliati all’interno del Politecnico locale, per cercare di difendere il baluardo della loro resistenza, il centro nevralgico della protesta dove i leader del movimento degli ombrelli, a partire da Joshua Wong, si stanno riunendo per prendere decisioni strategiche su come portare avanti la loro protesta contro le sempre maggiori ingerenze della Cina nel governo locale (compreso il controllo, attraverso le idoneità dei candidati, delle elezioni), la Corte costituzionale di Hong Kong regala loro una boccata d’ossigeno.

«Una rara vittoria legale per i manifestanti di Hong Kong» – ha commentato Joshua Wong che, in seguito a questo tweet, ha ripreso a infondere coraggio agli studenti asserragliati nel Politecnico, che stanno rispondendo – con archi e frecce infuocate – ai tentativi di ingresso nella struttura da parte dell’esercito. Ma anche sui fatti avvenuti al Politecnico, in realtà, regna la confusione, con gli apparati militari che negano qualsiasi tentativo di intrusione all’interno dell’università. Le immagini, però, parlano chiaro: i carri armati cercano di forzare il blocco studentesco e alcuni di questi vengono respinti dopo essere stati colpiti da frecce incendiarie.

Perché erano state vietate le maschere a Hong Kong

La protesta andrà avanti e gli studenti potranno continuare ad adoperare le ormai classiche mascherine per proteggersi: la legge proposta da Carrie Lam, ora dichiarata incostituzionale, altro non era che il recupero di una vecchia norma coloniale britannica che permetteva di approvare, in caso di emergenza o pericolo, nuove regole: l’ultima volta che una legge del genere venne applicata è stato nel 1967.

Le maschere hanno una funzione pratica nelle proteste di Hong Kong: servono a difendere i manifestanti dai gas lacrimogeni utilizzati dalle forze dell’ordine. Tuttavia, si ritiene che in molti le indossino soltanto per evitare di essere sottoposti a procedure di identificazione. Ora, il pronunciamento della Corte Costituzionale assegna un punto in più ai manifestanti. E smaschera il governo centrale di Hong Kong.

(Credit Image: © Oliver Haynes/SOPA Images via ZUMA Wire)

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