Chi sono gli Hezbollah?
12/12/2018 di Enzo Boldi
Le parole di Matteo Salvini hanno creato un vero caso diplomatico a livello mondiale. Il ministro dell’Interno, in visita in Israele, ha parlato di Hezbollah inserendoli sotto la macro-etichetta di «terroristi islamici». Una versione che ha scatenato un ampio dibattito anche in Italia, con la ministra della Difesa Elisabetta Trenta che contestato il tweet del leader della Lega che – a livello internazionale – rischia di creare gravi pericoli per i soldati italiani che si trovano in missione di pace in quelle terre di conflitto.
Una generalizzazione che non è piaciuta quasi a nessuno, con l’imbarazzo generale dei rappresentanti italiani che si sono trovati a dover commentare un parere evitabile – e, soprattutto, non richiesto – su una questione molto delicata in un territorio altrettanto delicato. Una questione che rischia di creare altre tensioni in Medio Oriente, dove molti soldati italiani sono ancora impegnati nelle loro missioni di pace-keeping.
Ma cos’è Hezbollah?
Nata nel 1982 come milizia indipendente nel conflitto del Libano Meridionale, Hezbollah (che significa «Partito di Dio») si è poi instaurata nel tessuto sociale libanese nel corso degli anni diventando un vero e proprio partito politico. La loro frangia è quella sciita, ottenendo un ampio consenso nelle ultime elezioni dell’8 maggio scorso. Il loro leader e segretario generale è Hassan Nasrallah e sotto la sua guida sono cresciuti di pari passo il movimento politico e la forza dell’ala paramilitare, considerata superiore a quella dell’esercito di Stato del Libano.
Chi li considera terroristi?
L’Unione Europea non etichetta Hezbollah come terroristi islamici. O almeno, non tutto. L’UE ha inserito solamente l’ala militare all’interno della lista nera dei terroristi, aprendo la possibilità di dialoghi con i rappresentanti politici. L’Onu non li ha inseriti all’interno dei sospetti gruppi terroristici, Stati Uniti, Paesi Bassi, Canada, Egitto e Israele, invece sì. E ora, forse, anche l’Italia. O almeno via tweet.
(foto di copertina: Stephen Gerard Kelly via ZUMA Wire)