Salvini e il tweet (rimosso) con foto sui tunnel degli estremisti islamici

11/12/2018 di Redazione

Prima di twittare pensa. Sarà stato questo, forse, il consiglio dato al social media team del ministro dell’Interno Matteo Salvini che, in visita in Israele, non ha mancato di cinguettare del suo volo di ricognizione e della visita nei tunnel costruiti «dagli estremisti islamici nella zona Nord del Paese». Peccato che il tweet (ora rimpiazzato da un più morigerato selfie) è stato rimosso.

Il perché sembra presto detto. Non è molto cauto postare foto del mezzo militare con un papabile obiettivo sensibile sopra mentre si sorvolano e si visitano zone che potrebbero esser rischiose.

SALVINI QUELLA VISITA SENZA RIVLIN E LA PROTESTA IN ISRAELE

«Chi vuole la pace, sostiene il diritto all’esistenza ed alla sicurezza di Israele. Sono appena stato ai confini nord col Libano, dove i terroristi islamici di Hezbollah scavano tunnel e armano missili per attaccare il baluardo della democrazia in questa regione», ha dichiarato il ministro dell’Interno durante la sua visita.

«Per combattere il terrorismo islamico e riportare pace e stabilità, per un rapporto sempre più stretto fra scuole, università ed imprese, per cooperare in ricerca scientifica e sanitaria, per rinsaldare collaborazione e amicizia fra popolo italiano e popolo israeliano: io ci sono», ha poi aggiunto sui social. Quella di Salvini è una visita istituzionale molto importante. Il titolare del Viminale incontrerà nelle prossime ore il Patriarca Latino e il Ministro israeliano della Pubblica Sicurezza. Ma c’è qualche neo sulla visita del leader leghista. Aspetti che sembrano sfuggire a gran parte della stampa italiana. Reuven Rivlin, presidente dello Stato d’Israele, per esempio, non incontrerà Salvini. L’agenda del presidente sarebbe molto serrata. In una recente intervista alla CNN Rivlin aveva dichiarato: «Tu non puoi dire “ammiriamo Israele e vogliamo legami stretti ma siamo neo-fascisti”». Una frase ripresa da alcuni giornali e che fonti del Viminale si sono preoccupate di smorzare a stretto giro. Il colloquio con Rivlin – secondo fonti del ministero – non era mai stato previsto proprio a causa dell’agenda del presidente israeliano. Il presunto sgarbo sarebbe «frutto solo di una fantasiosa ricostruzione di un quotidiano israeliano di sinistra» (Haaretz ndr). Salvini vedrà «il primo ministro e due ministri (Pubblica Sicurezza e Giustizia) a riprova dei rapporti cordiali e distesi con Tel Aviv. L’obiettivo condiviso è di rafforzarli ulteriormente».  Intanto in Israele, mentre il vicepremier prosegue il suo tour, si protesta per la visita del leader leghista allo Yad Vashem (luogo per la memoria della Shoah). Nel comunicato – ripreso in Italia, su Twitter  –  viene sottolineato che “lo Yad Vashem non è la lavatrice per i fascisti in visita in Israele”.

Parole forti, che sembrano non preoccupare Salvini. Gaffe su fotine social a parte.

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