Ricoverato il padre di Serena Mollicone per arresto cardiaco: è in gravi condizioni
27/11/2019 di Enzo Boldi
È stato ricoverato in gravi condizioni, all’ospedale di Frosinone, Guglielmo Mollicone. Il padre di Serena, la 18enne uccisa ad Arce il 1° giugno del 2001, è stato colpito da un arresto cardiaco. C’è grande preoccupazione per il suo stato di salute dopo il ricovero urgente avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì. A dare l’annuncio è stato il profilo social della trasmissione Chi l’ha visto (in onda su RaiTre) che da anni combatta al fianco dell’uomo per cercare la verità sulla morte di sua figlia.
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«Guglielmo Mollicone ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Frosinone. Il padre di Serena, che da anni si batte per la verità sul suo omicidio, è stato operato in seguito a un arresto cardiaco», si legge nel tweet della trasmissione di RaiTre che si occupa dei casi di cronaca irrisolti nel nostro Paese. L’uomo sarebbe stato, dunque, già operato al cuore e ora si troverebbe nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Spaziani di Frosinone.
Guglielmo Mollicone ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di #Frosinone. Il padre di Serena, che da anni si batte per la verità sul suo omicidio, è stato operato in seguito a un arresto cardiaco. #chilhavisto pic.twitter.com/oKk4CA9Euc
— Chi l’ha visto? (@chilhavistorai3) November 27, 2019
Guglielmo Mollicone colpito da arresto cardiaco
Solo qualche giorno fa aveva ricostruito tutta la vicenda attorno all’omicidio della sua giovane figlia Serena, uccisa il 1° giugno del 2001 in un boschetto di Anitrella – pochi chilometri fuori da Arce, sua città natale -, a Le Iene. Una vicenda su cui lui – e i suoi familiari – stanno cercando di fare luce e tenere accesi i riflettori mediatici, per via dell’assenza di un colpevole. Nei giorni scorsi, infatti, sarebbe dovuto partite un nuovo processo nei confronti di cinque indagati, ma il tutto è stato rinviato a gennaio per un difetto di notifica.
Il processo rinviato a gennaio
Adesso Guglielmo Mollicone dovrà lottare dal letto dell’ospedale di Frosinone per rialzarsi nel più breve tempo possibile e proseguire la sua battaglia per la verità e giustizia per sua figlia. Tra i coinvolti in questa indagine – che sta, forse, trovando sfogo solamente a 18 anni di distanza – alcuni militari dell’Arma dei Carabinieri.
(foto di copertina: ANSA/ANTONIO NARDELLI)