Il ritorno di Grillo per “commissariare” Di Maio

23/11/2019 di Redazione

Luigi Di Maio e Beppe Grillo stamane si sono incontrati a Roma, presso l’Hotel Forum, per fare il punto sulla crisi politica del Movimento 5 Stelle e i malumori emersi sulla questione delle elezioni in Emilia Romagna e Calabria. Il voto della piattaforma Rousseau ha messo in una cattiva luce il leader, che aveva chiesto un pausa elettorale che invece gli iscritti non hanno voluto concedere. Ha vinto il fronte di chi ha sostenuto la partecipazione alle elezioni: dunque anche il M5S correrà, ma senza alleanze.

«Siamo d’accordo su tutto, abbiamo smentito le leggende metropolitane di questi giorni» ha commentato Di Maio al termine dell’incontro, che ha sancito una maggiore partecipazione di Grillo e ha confermato la sua fiducia in Di Maio, che resta comunque il leader del Movimento.

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Di Maio incontra Grillo

Il fondatore del Movimento al termine dell’incontro col nuovo leader ha pubblicato, sulla relativa pagina Facebook ufficiale, un video in cui compaiono insieme. Nella clip Grillo tocca i punti salienti: la credibilità di Di Maio, i progetti futuri e ovviamente le famigerate elezioni in Emilia così tanto volute e su cui il Movimento si è prima spaccato e poi democraticamente espresso con un voto, secondo la prassi che li contraddistingue.

«Siamo in un momento di caos e nel caos vengono fuori le belle idee, siamo in un processo di cambiamento»: ha esordito così Grillo, spiegando però che il cambiamento non deve essere intralciato né ostacolato. Anzi, ha invitato tutti a sostenere Di Maio (che non va affatto sostituito) e il suo lavoro dicendo: «Adesso le situazioni devono essere chiare: il referente è lui, il capo politico è lui, io gli starò un po’ più vicino ma non rompete i c******i perché sennò ci rimettiamo tutti. Non siamo più quelli che eravamo 10 anni fa ed è meraviglioso così. Ci sarà la ricostituzione di una specie di meet-up».

La povertà, la sanità, l’economia, le tasse, questi i punti cruciali su cui, a detta di Grillo, bisognerebbe puntare per la crescita del Paese in nome di un cambiamento realmente positivo. Li ha definiti “progetti alti”: «Queste cose le dobbiamo svolgere in un altro modo, dobbiamo orientare il Paese nella giusta direzione. Dobbiamo cambiare dieta, dobbiamo cambiare agricoltura, dobbiamo cambiare il disboscamento, dobbiamo cambiare le rinnovabili: sono questi i temi mondiali a cui orientarci. Io sono euforico: c’è da riprogettare l’economia, l’energia, i rifiuti. Non possiamo essere gli stessi di prima, dobbiamo guardare avanti con grande entusiasmo».

E ovviamente, in chiusura si passa al tema scottante delle elezioni in Emilia: «Avete scelto questa votazione in Emilia-Romagna e ci andiamo per beneficenza. Come dai un euro a uno per beneficenza, non puoi dare un piccolo voto anche a noi per beneficenza? Così magari facciamo da tramite tra una destra un po’ pericolosetta e una sinistra che si deve formare anche lì».

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