Greta Thunberg può davvero vincere il Nobel per la Pace?

Ne è passato di tempo da quando Greta Thunberg sostava fuori dal Parlamento norvegese con i suoi cartelli per fare pressioni al governo affinché attuassero misure più efficaci contro i cambiamenti climatici. A soli 16 anni la piccola attivista può aggiungere un’altra medaglia al valore al suo curriculum. Dopo aver dato il via alla protesta mondiale dei “Fridays for Future”, dopo aver fissato negli occhi Jean Claude Juncker accusandolo di non fare abbastanza per salvare il pianeta e dopo essere stata eletta «Donna dell’anno in Norvegia», ora potrà aggiungere anche la nomina al premio Nobel per la pace. O meglio, la sua candidatura è stata suggerita da parlamentari norvegesi, ma non è detto che verrà presa in considerazione.

Greta Thunberg proposta per il Nobel per la pace: come si entra nella rosa dei candidati

La candidatura dell’attivista sedicenne è stata suggerita da tre parlamentari del partito di sinistra socialista norvegese. «Abbiamo proposto Greta Thunberg perché il cambiamento climatico, se non verrà fermato, sarà la causa principale di guerre, conflitti e flussi di rifugiati in futuro» ha spiegato Freddy Andre Oevstegaard, aggiungendo che «Greta ha lanciato un movimento di massa in cui vedo, forse, il principale contributo alla pace».

Lei ha risposto su twitter dicendo di essere «onorata e molto grata per questa candidatura». Non è però automatico che venga presa in considerazione: l’iter per l’assegnazione del Nobel per la pace è diverso dagli altri premi. Come ha stabilito nel suo testamento Alfred Nobel,  i premi per la scienza e per la letteratura vengono scelti da istituzioni svedesi. In particolare l’Accademia reale svedese delle scienze si occupa dei Nobel della chimica, della fisica e dell’economia, il Karolinska Institute assegna il Nobel per la medicina e l’Accademia svedese decise per la letteratura. Il Nobel per la Pace invece viene deciso da Comitato nominato dal Parlamento norvegese. Il Comitato quindi invia richieste di segnalazioni a diversi enti come direttori di Istituti di studi militari o di organizzazioni che lavorano per la pace, consiglieri nominati dall’Istituto norvegese dei Nobel, membri della Commissione dell’ufficio permanente internazionale di pace, membri dell’Unione interparlamentare e tanti altri, tra cui anche membri delle assemblee nazionali e dei governi di diversi paesi. E i membri del parlamento norvegese hanno pensato proprio alla giovane attivista.

Se la sua proposta di candidatura verrà effettivamente presa in considerazione non è dato saperlo: la lista dei “finalisti” infatti viene mantenuta segreta per 50 anni. Il Nobel Institute ha però fatto sapere che quest’anno sono arrivate 304 segnalazioni tra persone e organizzazioni, in lizza per il prestigioso premio. Il Comitato quindi farà una selezione per decidere la rosa finale dei candidati. Resta il fatto che, anche solo essere presi in considerazione per la nomina, è già un grande riconoscimento.

(credits immagine di copertina: © Anna-Karin Nilsson via ZUMA Press)

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