Giancarlo Vergelli e Vitangelo Bini, chi sono i due graziati da Mattarella che uccisero le loro mogli con l’Alzheimer

15/02/2019 di Redazione

Sono due delle tre persone a cui Sergio Mattarella ha concesso la grazia, com’è nei poteri del presidente della Repubblica. Giancarlo Vergelli e Vitangelo Bini sono accomunati da una storia simile, fatta di sofferenze e di ancora più atroci decisioni. Entrambi, in età avanzata, hanno ottenuto dal capo dello Stato l’interruzione della loro pena, che doveva essere scontata in carcere rispettivamente per altri cinque anni e sei mesi e cinque anni e otto mesi.

Grazia Mattarella per tre casi controversi

Giancarlo Vergelli e Vitangelo Bini si sono resi colpevoli di un delitto tremendo: hanno entrambi ucciso le proprie mogli. Queste ultime erano malate di Alzheimer, pertanto le circostanze dell’assassinio sono state considerate del tutto eccezionali dal presidente della Repubblica che, dopo aver ascoltato vari pareri, ha deciso di indirizzare verso questi soggetti il suo potere di concedere la grazia.

Sia Vergelli, sia Bini sono in età avanzata e non godono di condizioni di salute particolarmente favorevoli. Mattarella ha anche tenuto conto del fatto che non ci fossero motivi ostativi da parte delle autorità giudiziarie per rendere concreto questo suo gesto. In più, ha analizzato con attenzione i casi di cronaca che li hanno visti protagonisti.

Chi è Giancarlo Vergelli

Giancarlo Vergelli ha deciso di porre fine alla vita della moglie il 22 febbraio 2016. All’epoca dei fatti, l’uomo aveva appena compiuto 83 anni. Aveva preso una sciarpa e aveva strangolato la donna, che era morta per soffocamento. La moglie di Vergelli soffriva di Alzheimer e, nell’ultimo periodo, le sue condizioni si erano fortemente aggravate. Per questo motivo, Vergelli compì quel gesto. Subito dopo il delitto, vegliò sul cadavere della donna per più di un’ora, prima di andare dalla polizia a costituirsi, crollando sotto tutti i punti di vista. Le prime parole che pronunciò davanti alle autorità furono: «Non ce la faccio più».

Chi è Vitangelo Bini

Più o meno stessa sorte anche per Vitangelo Bini. Anche questo delitto avvenne a Firenze. Nel 2007, anch’egli in età avanzata, decise di uccidere la moglie Mara Tani, malata da 12 anni di Alzheimer, perché non voleva più vederla soffrire. L’omicidio non avvenne in casa, ma nel reparto d’ospedale dove la donna era ricoverata in condizioni serie.

Mattarella, infine, ha concesso la grazia anche a Franco Antonio Dri, che ha ucciso il figlio con problemi di tossicodipendenza. Tre storie italiane. Che dimostrano quanto, a volte, sia più efficace la pietas umana – rappresentata in questo caso da Mattarella – del carcere, per aiutare il pentimento.

Share this article