Google si schiera a favore del programma di lavoro per i coniugi dei dipendenti immigrati

Google e altri colossi tech si sono schierati a favore del mantenimento del programma di lavoro che fornisce garanzie ai coniugi dei lavoratori specializzati immigrati

14/05/2021 di Ilaria Roncone

Google a favore del diritto al ricongiungimento familiare – per dirla all’italiana – negli Stati Uniti e del diritto del partner di coloro che iniziano a lavorare in Usa a trovare un lavoro a loro volta. Il colosso ha presentato un brief – firmato anche da altri giganti della tencologia come Microsoft, Twitter, Apple e Amazon – per difendere il programma di lavoro che consente a chi è coniuge di titolati di visto H-1B (riservato ai lavoratori altamente qualificati) di lavorare nel paese. Su questo programma di lavoro dedicato ci sono state parecchie polemiche – in particolare durante l’amministrazione Trump – e, nonostante il cambio di amministrazione, ci sono ancora rischi concreti. Rischi contro i quali il colosso ha deciso di protestare fermamente, assumendo una posizione favorevole Google coniugi migranti.

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Google coniugi migranti, i colossi tech a favore

Il diritto di ricongiungersi al coniuge e la possibilità di ottenere un visto H-4 per accompagnarlo e entrare a far parte del programma di lavoro per i coniugi degli immigrati devono essere garantiti. Tra l’altro, guardando ai numeri, stiamo parlando per il 90% di donne che provano a ricongiungersi con i loro compagni. Le ragioni di questo spendersi da parte dei colossi tech sono sotto la luce del sole: da sempre, infatti, l’industria tecnologica ha scelto di fare affidamento sui talenti stranieri per determinati ambiti e nell’anno appena trascorso Google e Amazon sono stati tra i principali sponsor dei visti H-1B. Sotto l’amministrazione Trump il programma era stato bersaglio da parecchie critiche, con l’ex presidente che è arrivato a minacciare di vietare i visti H-4.

Il divieto non è mai stato messo concretamente in atto ma, in questo momento, c’è una causa contro il governo federale – Save Jobs USA v. Department of Homeland Security degli Stati Uniti – che minaccia il programma. A intentarla sono stati i lavoratori del settore tech, sostenendo che chi detiene l’H-4 fa concorrenza sleale ai cittadini americani.

«Fine del programma danneggerebbe famiglie e minerebbe economia Usa»

«La fine di questo programma danneggerebbe le famiglie e minerebbe l’economia degli Stati Uniti in un momento critico», ha affermato Catherine Lacavera – vicepresidente del dipartimento legale di Google – che è lei stessa immigrata. Nel post sul blog di Google dedicato alla faccenda si afferma che, qualora il programma dovesse cessare, «l’effetto pratico è che accoglieremmo con favore una persona negli Stati Uniti per lavorare, ma renderemmo più difficile il lavoro per il coniuge». Un danno alle famiglie di immigrati e anche alla possibilità dei grandi colossi tech americani di assumere i talenti che reputano migliori e più adatti alle loro esigenze a prescindere dalla loro nazionalità.

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