L’errore di Giuseppe Conte sulla «contrazione della spesa sanitaria» nel DEF

05/06/2018 di Redazione

In molti aspetti rivedibile, il discorso introduttivo di Giuseppe Conte al Senato – dove si sta svolgendo il dibattito che porterà al voto di fiducia del tardo pomeriggio – è scivolato su un aspetto legato alla spesa sanitaria. Una vera e propria inesattezza, considerati i dati contenuti all’interno del Documento di Economia e Finanza approvato fino al 2020. In uno dei vari passaggi sulle macro-tematiche che il governo formato da esponenti del Movimento 5 Stelle e della Lega andrà ad affrontare dal momento in cui otterrà la fiducia, il primo ministro ha parlato della sanità in questi termini.

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Giuseppe Conte sanità, il passaggio del suo intervento

«Quanto alla sanità – ha detto Giuseppe Conte -, il documento di economica e finanza, credo che sia a voi noto, che è stato già deliberato, prevede una contrazione della spesa sanitaria. Sarà compito di questo Governo invertire questa tendenza per garantire la necessaria equità nell’accesso alle cure. Le differenze socio-economiche non possono, non devono risultare discriminanti ai fini della tutela della salute per i nostri cittadini».

Giuseppe Conte sanità, le previsioni di spesa nel Documento di economia e finanza

Questo passaggio è stato molto applaudito dai senatori di Movimento 5 Stelle, Lega, di Fratelli d’Italia e anche da parte di alcuni senatori del gruppo misto e delle autonomie. Tuttavia, ci sono delle inesattezze di fondo in quanto affermato dal presidente del Consiglio che si appresta a chiedere il voto di fiducia. In base all’ultimo aggiornamento del Def, infatti, la spesa prevista per il settore della sanità è rappresentata da € 114,138 miliardi per il 2017, € 115,068 miliardi nel 2018, € 116,105 nel 2019 e € 118,570 nel 2020.

Una crescita per quanto riguarda, dunque, la previsione di spesa. In passato si è obiettato che questo dato non deve costituire un punto di riferimento, perché il settore sanitario ha ricevuto sempre meno di quanto previsto all’interno del Def. Inoltre, visto anche l’aumento delle previsioni sulla crescita del Pil, il rapporto tra quest’ultimo e le spese previste per la sanità viene calcolato in calo, scendendo anche al di sotto della media prevista dall’Unione Europea.

Tuttavia, non è corretto affermare – come fatto da Giuseppe Conte – che il Def prevede una «contrazione di spesa». Anche perché i dati sul Pil, essendo anch’essi una previsione, non è detto che vengano confermati anche per il 2019 e per il 2020.

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