L’assurda conferenza stampa di Giuseppe Conte (con Casalino a fianco)

08/08/2018 di Redazione

Oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha voluto salutare i giornalisti italiani nella sala degli Arazzi, con una conferenza stampa. La notizia è che si è dato spazio a tutte le domande, secondo quanto assicurato da Rocco Casalino. Il portavoce del premier infatti gli è rimasto accanto, in piedi, durante tutta la conferenza stampa.

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Difficile dare un titolo alle risposte di Giuseppe Conte. Il premier non ha espresso una posizione che sia forte o fuori dagli schemi proposti già dai suoi vicepremier. Sulle riforme imminenti, che partiranno da settembre, ha anticipato che si lavorerà sul reddito di cittadinanza e la riforma fiscale (no, non parla di flat tax).  «Procediamo cum grano salis sugli aspetti normativi – spiega – non abbiamo inondato il Parlamento di normative per dire ‘guardate come siamo bravi’. Per esempio sulle riforme strutturali vogliamo creare una task force. In Italia c’è scarsa organizzazione sull’utilizzo degli investimenti e dei fondi».

Ecco in breve cosa ha detto e come ha risposto Conte sui vari temi:

Tav – Si fa o non si fa? Sostanzialmente non ha risposto. «La Tav è un argomento all’ordine del giorno del governo, come già anticipato da Toninelli stiamo valutando tutti gli aspetti come costi e benefici, all’esito di questa verifica trarremo le nostre conclusioni». «Alcuni ministri intervengono anche a titolo personale» ma la «sintesi» sarà fatta «a livello di Consiglio dei ministri».

Tap – Probabilmente si farà.  Il premier, nelle scorse settimane, ha incontrato rappresentanti delle comunità locali. «Stiamo parlando di un progetto già in corso di realizzazione, in parte già completato. Da presidente del Consiglio e da giurista dico che dobbiamo confrontarci con questo».

Trump – Le intese con il presidente degli Stati Uniti d’America per Conte non vanno contro l’Unione Europea. «Siamo disponibili a valutare la necessità di atteggiamenti più rigorosi verso l’Iran, come ho detto al presidente Trump. Ma iniziative di questo tipo sono da valutare con partner europei. Se sanzioni dovessero avere impatto negativo per le nostre imprese, cercheremo di limitarlo al minimo».

Immigrazione – Alla domanda se chiuderanno i “porti” il presidente del Consiglio glissa. Parla degli straordinari risultati del governo dal punto di vista degli sbarchi. «Credo che sulle migrazioni i dati parlano per noi: abbiamo ridotto gli sbarchi, ci sono statistiche che siamo tra 80 e 85 per cento di sbarchi in meno. E’ un risultato positivo nella misura in cui significa meno rischi per i migranti, nell’attraversamento del Mediterraneo con navi che non erano di crociera, di prima classe». «Si parla di ‘porti chiusi’, ma in realtà il nostro è un approccio rigoroso che non ha mai messo in discussione il soccorso umanitario. Abbiamo sempre assicurato la presenza delle nostre motovedette, la possibilità a trasbordare persone vulnerabili. Però abbiamo cambiato atteggiamento, perché l’atteggiamento fin qui seguito ha prodotto in 15 anni più di 34 mila morti», ha aggiunto Conte.

«Da quando mi sono insediato ho cominciato a interessarmi del problema dell’immigrazione e il fatto di aver preso di petto questo tema nasce dalla responsabilità di questo governo. A noi interessa la soluzione dei problemi con atteggiamento responsabili e fin qui possiamo dirci sufficientemente orgogliosi di aver cambiato questa politica evitando che il Mediterraneo divenisse il cimitero dei migranti senza nome. In più abbiamo imposto un cambiamento anche in Europa. Arrivare a ottenere il riconoscimento di un pieno coinvolgimento europeo anche in sede attuativa significa un grande risultato insperato fino a un attimo prima. Ora lavoriamo a implementare e massimizzare gli obiettivi. In una intervista alla Tv ceca ho chiesto che si rendano disponibili ad accogliere un solo migrante, un atto simbolico ma importante. Vedremo se riusciremo a ottenere il più alto coinvolgimento delle autorità europee».

Alitalia –  «Danilo Toninelli che è il ministro competente e ha già anticipato il suo proponimento, e cioè quello di poter conservare una sorta di compagnia di bandiera. Ora bisogna misurarsi con i risultati concretizzabili e ci stiamo lavorando. Dovremo quindi capire se è un percorso realizzabile e confrontarci con la realtà del mercato, misurarci con gli investitori e possibili partner. Dalle disponibilità che raccoglieremo trarremo le nostre conseguenze», ha dichiarato.

Rai (o meglio Foa) – Quella di Marcello Foa «la ritengo una figura di gran valore, ha un curriculum professionale di tutto rispetto». «Ritengo sia una persona assolutamente adeguata» per la presidenza della Rai, «un professionista serio, responsabile e adeguato per come l’ho valutato sul piano curriculare».

Vaccini – Non pervenuto.

Sui vaccini «la posizione del governo è molto chiara. Per quanto riguarda la scuola dell’obbligo si parla di un emendamento ma non c’è niente di concreto. Ho parlato anche stamattina con la ministra Grillo e per ora non ci sarà alcuna circolare. Questo governo vuole garantire la massima tutela della salute e il diritto all’istruzione. Manteniamo questa linea e poi valutiamo ulteriori passi se ci saranno incertezze».

Savona –  «Non esiste un piano Savona sugli investimenti, ma esiste un piano del governo. Sarà una manovra complessiva, Savona partecipa al tavolo economico e il suo contributo è fondamentale, è un contributo che si inserisce in un quadro condiviso che riguarda la programmazione economica e finanziaria. Non ci sarà un piano A, B o C».

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