Giuseppe Conte favorito per l’incarico di presidente del Consiglio

21/05/2018 di Redazione

A due mesi e mezzo dal voto, 78 giorni dopo le Elezioni del 4 marzo, è arrivato il giorno decisivo per la nascita di un nuovo governo. Oggi M5S e Lega saliranno al Quirinale per comunicare ufficialmente al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di aver concluso le trattative e aver raggiunto l’intesa per la formazione di un esecutivo politico. Il favorito per l’incarico di presidente del Consiglio è il giurista Giuseppe Conte, che Luigi Di Maio aveva già indicato a febbraio nella sua lista dei ministri come possibile ministro della Pubblica Amministrazione.

Chi è Giuseppe Conte, favorito per l’incarico di premier

Napoli in provincia di Foggia 54 anni fa, Conte è un avvocatodocente universitario. Insegna diritto privato all’Università di Firenze e alla Luiss. Ha trascorso periodi di studio a Yale e la Sorbona, è stato borsista al Cnr. Ha ricoperto ruoli all’Agenzia spaziale italiane ed è stato eletto, nel 2013, nel Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa. È un esperto di gestione di imprese in crisi. Di recente ha guidato la commissione che ha destituito il consigliere di Stato Francesco Bellomo. Quello di Conte è l’unico nome che è stato fatto al presidente della Repubblica la scorsa settimana, in occasione dei colloqui del capo dello Stato con le delegazioni di Movimento 5 Stelle e Lega, guidate da Di Maio e Matteo Salvini. È noto però che Mattarella preferirebbe un politico a Palazzo Chigi e non un tecnico. Se il presidente della Repubblica insisterà, potrebbero essere prese in considerazione anche altre soluzioni. Compresa quella che porta a Di Maio premier, magari dopo uno scambio con Salvini su ministeri chieve.

Il tonoministri

Altri nomi circolati per il ruolo di premier nelle ultime ore, come alternativa a Conte, sono quelli del deputato Riccardo Fraccaro, Questore della Camera e fedelissimo di Di Maio, e del capogruppo al Senato Danilo Toninelli. La partita sui ministri resta comunque ancor aaperta. I due leader di M5S e Lega dovrebbero avere un ministero. Il segretario del Carroccio Salvini dovrebbe andare all’Interno per avere mani libere in materia di sicurezza. Di Maio invece punta ad un superministero di Sviluppo Economico e Lavoro per mettere in atto il reddito di cittadinanza. Agli Esteri dovrebbe andare il diplimatico e presidente di Fincantieri Giampiero Massolo, alla Giustizia il deputato pentastellato Alfonso Bonafede o la senatrice leghista Giulia Bongiorno. Per quanto riguarda il ministero dell’Economia il nome che circola con maggiore insistenza è quello di Paolo Savona, ex ministro dell’Industria nel governo Ciampi, considerato un rigorista anti-euro, economista contrario all’accettazione dei parametri di Maastricht fin dal 1992. Giancarlo Giorgetti, vice di Salvini alla guida della Lega e capogruppo alla Camera, dovrebbe diventare sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / ALESSANDRO DI MEO)

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