Giulio Gallera «a giorni» potrebbe non essere più assessore al Welfare in Lombardia

10/06/2020 di Redazione

Luigi Cajazzo, il direttore tecnico della sanità in Lombardia, è stato sostituito da Marco Trivelli. Ma potrebbe non essere l’unico movimento che in questi giorni sta attraversando il settore che ha gestito l’emergenza coronavirus in una delle aree più colpite d’Europa dal contagio in base alla popolazione residente. Giulio Gallera, infatti, potrebbe essere sostituito a giorni. Una sorta di rimpasto nella giunta di centrodestra lombarda a guida Lega. Da diverso tempo si stanno infatti rincorrendo voci sempre più pressanti circa la sua rimozione dall’incarico, soprattutto dopo alcuni passaggi a vuoto dell’assessore che – insieme al presidente Attilio Fontana – è stato il più presente sui media nel corso di questa emergenza.

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Giulio Gallera rimosso a giorni, l’ipotesi sempre più insistente

Le agenzie, in questi minuti, si stanno rincorrendo sulla rimozione dell’assessore al Welfare Giulio Gallera, tanto da provocare le prime reazioni degli esponenti politici, soprattutto di minoranza in Lombardia. Pierfrancesco Majorino, ad esempio, ha twittato: «Si dice che Fontana stia per cacciare Gallera. La troverei una mossa curiosa. Fino a ieri han detto che andava tutto bene. E poi sinceramente il Presidente come può chiamarsi fuori? Lo sanno pure i muri che hanno deciso tutto lui e i suoi».

La sensazione è che si voglia far pagare a Gallera alcune inefficienze nella gestione della Regione Lombardia durante questa emergenza coronavirus e il prologo di tutto questo c’è stato nella recente dichiarazione di Fontana che ha ammesso che, nel corso degli ultimi mesi, alcuni errori sono stati commessi. Il colpo di grazia, successivamente, è stato dato anche da alcune dichiarazioni di Gallera – come quella ad esempio sull’indice di contagio Rt e con la possibilità di contagiare una persona solo in presenza di due positivi- e dalle sue prese di posizione in merito all’istituzione delle zone rosse di Alzano e Nembro, che – secondo l’assessore – potevano essere disposte anche dalla stessa Lombardia, senza aspettare la decisione del governo.

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