Nel 2020 ci sarà un Giro d’Italia sovranista. Partenza da Budapest con tre tappe nell’Ungheria di Orbán
16/04/2019 di Enzo Boldi
I colori della bandiera sono gli stessi, seppur disposti in ordine diverso e in direzione opposta. Questo forse aiuterà i ciclisti che prenderanno parte al Giro d’Italia 2020 a non sentirsi molto distanti da casa. La partenza della corsa rosa del prossimo anno, infatti, sarà nella lontana Budapest e in Ungheria si disputeranno tre delle 21 tappe consuete. La scelta strizza l’occhio ai rapporti ravvicinati tra Matteo Salvini di Viktor Orbán, stretti nella morsa di un’alleanza sovranista tra una fazione del governo italiano e uno dei Paesi simbolo del gruppo di Visegrád.
L’asse sovranista, quindi, unirà i due Paesi anche con le strade del Giro d’Italia, come annunciato lunedì pomeriggio proprio a Budapest. «Questa grande partenza dall’Ungheria è davvero speciale – ha spiegato il direttore della corsa rosa Mauro Vegni -. Sarà la quattordicesima volta che il Giro d’Italia scatterà dall’estero e la prima da questa parte d’Europa. Sul suolo ungherese ci saranno tre tappe. La prima partirà dalla capitale. Presto sveleremo anche i percorsi delle altre due. Sono certo che l’Ungheria accoglierà la Corsa Rosa nel modo migliore e Il Giro d’Italia, come sempre, con la sua passione, abbraccerà tutta la nazione».
Il Giro d’Italia 2020 partirà da Budapest
Come annunciato dal direttore del Giro d’Italia, infatti, la corse in rosa è partita per altre 13 volte al di fuori dei confini italiani (anche se, in due occasioni, i nastri del via sono stati nella Città del Vaticano e a San Marino), l’ultima delle quali lo scorso anno, con il via a Gerusalemme. Oltre a Budapest, la corsa rimarrà in Ungheria per altri due giorni, con il prologo e le tappe numero due e tre che saranno disputate in terra magiara. Ancora non si conoscono di dettagli del percorso che, ogni anno, viene analizzato nel dettaglio come accaduto già quest’anno, quando è apparso palese che il Giro d’Italia si sia dimenticato del Sud.
(foto di copertina: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)