Il padre della videoconferenza, Giorgio Coraluppi, è morto

Giorgio Coraluppi è uno degli italiani che, più silenziosamente e umilmente, ha fatto la storia di internet

28/09/2022 di Ilaria Roncone

Ci ha lasciato Giorgio Coraluppi, imprenditore italiano celebre per aver inventato la videoconferenza. Morto a 88 anni, viveva negli Stati Uniti dagli anni Sessanta e i suoi brevetti software sono stati usati da Zoom, Teams e dalla Nasa. Fondatore di Compunetix e di altre aziende, Coraluppi ha innovato la storia di internet in silenzio, lasciando – oggi – un vuoto incolmabile.

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Cosa ha fatto Giorgio Coraluppi?

Le invenzioni delle quali si dà il merito a Coraluppi sono molte, a partire da quella dell’algoritmo per la videoconferenza che – negli anni Settanta e Ottanta – ha permesso di collegare migliaia di ingegneri e di tecnici in modo automatico per pianificare i lanci delle missioni Apollo. Quello stesso algoritmo, oggi, è alla base di tutti i sistemi di videoconferenza che conosciamo maggiormente e che abbiamo utilizzato maggiormente in pandemia (da Zoom a Teams, da FaceTime a Whatsapp).

La formazione di Coraluppi era avvenuta in parte in Italia – con dottorato in ingegneria presso il Politecnico di Milano – e in parte negli Stati Uniti (seconda laurea alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Pennsylvania). Il suo ruolo nell’innovazione digitale non verrà mai dimenticato, come dimostrano i tweet di coloro che – conoscendolo e avendo lavorato con lui – hanno espresso stima e cordoglio.

Alfonso Fuggetta, amministratore delegato del centro di ricerca fondato nel 1988 da università, imprese e amministrazioni locali con lo scopo di promuovere collaborazione e condivisione di conoscenze ricerca, tessuto economico e società (Cefriel) lo ha definito, su Twitter, «una persona straordinaria, un inventore e nonostante negli Usa fosse riverito come un genio si trattava di una persona con una pacatezza e una umanità incredibili: un mentore oltre che un imprenditore e un grandissimo ricercatore».

Nella sua carriera Giorgio Coraluppi ha lavorato per Olivetti e Ibm in Italia per poi spostarsi in Usa occupandosi sempre di matematica e ingegneria informatica e distinguendosi per quell’ingegno, appunto, che lo ha portato a trovare soluzioni per moltissimi problemi a prescindere dal denaro che se ne poteva ricavare – come sottolinea anche Wired Italia -.

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