Quello che Giorgia Meloni ha dimenticato di dire nel suo ricordo di Almirante

Giorgia Meloni ha ricordato Giorgio Almirante. Lo ha fatto con un tweet elogiativo, per ricordare il 32° anniversario della morte del fondatore del Movimento Sociale Italiano. Nulla di cui meravigliarsi, sia chiaro. La leader di Fratelli d’Italia ha sempre affermato di essere LA destra in Italia. Una questione identitaria a cui non ha mai derogato e che è sempre stata al centro delle proposte del suo partito, sia all’interno delle istituzioni, sia nelle occasioni pubbliche di confronto. E Giorgia Meloni non ha mai mascherato questa sua caratteristica che spesso ha rappresentato la sua migliore carta per marcare la differenza con l’altra destra sovranista di Matteo Salvini (la Meloni non manca di ricordare che lei, al governo con il Movimento 5 Stelle, non c’è mai stata).

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Giorgio Almirante e il ricordo parziale di Giorgia Meloni

Veniamo a Giorgio Almirante. Oggi, la Meloni lo ricordava così: «Ci lasciava 32 anni fa Giorgio Almirante. Politico e Patriota d’altri tempi stimato da amici e avversari. Amore per l’Italia, onestà, coerenza e coraggio sono valori che ha trasmesso alla Destra italiana e che portiamo avanti ogni giorno. Un grande uomo che non dimenticheremo mai».

Amore per l’Italia, onestà, coerenza e coraggio. Sono questi gli elementi che Giorgia Meloni ha ricordato del fondatore del Movimento Sociale Italiano. A cui si potrebbe aggiungere persino il rispetto nei confronti degli avversari, perché tutti ricordano l’immagine della sua presenza al funerale di Enrico Berlinguer. Ma occorre fare anche i conti con la storia, se si vuole tracciare un quadro completo della situazione.

Le omissioni di Giorgia Meloni nel ricordo di Giorgio Almirante

Giorgio Almirante, nel 1938, fu caporedattore della rivista La Difesa della razza, fondata da Telesio Interlandi e punto di riferimento culturale del fascismo di quegli anni. Tra le tanti frasi attribuite ad Almirante perché scritte all’interno di un articolo della rivista c’è Il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti. Inoltre, non bisogna dimenticare che Giorgio Almirante fu capo di gabinetto del ministero della Cultura durante gli anni della Repubblica Sociale Italiana e prima ancora venne arruolato nella Guardia Nazionale Repubblicana.

Il legame con il regime fascista fu profondo e ispiratore. Quando si ricorda Almirante lo si deve fare nella sua interezza. Ma se lo si fa davvero nella sua interezza, allora bisogna anche ammettere di essere legati indissolubilmente a una pagina dell’Italia che tutti preferirebbero non fosse mai esistita.

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