Giorgia Meloni e la bufala sull’UE e Viktor Orban | VIDEO

Giorgia Meloni è andata a Budapest per incontrare il premier ungherese Viktor Orban. Il leader di Fidesz, partito affiliato al Ppe nonostante talune posizioni più vicine alla destra nazionalista che al centrodestra di ispirazione cristiana,  è uno dei punti di riferimenti del sovranismo anti UE.

Giorgia Meloni e la bufala sull’UE e Viktor Orban | VIDEO

Orban è diventato uno degli idoli della destra nazionalista sovranistra per la sua radicale opposizione alla politica dell’accoglienza di Angela Merkel. Giorgia Meloni l’apprezza, opinione legittima ovviamente, ma per difendere la linea sull’immigrazione di Orban ha detto una bufala sul suo scontro dell’UE. Secondo la leader di Fratelli d’Italia l’Ungheria, così come gli altri Paesi del cosiddetto gruppo di Visegrad, composto anche dai confinanti Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia, ha combattuto il programma di ricollocazione dei richiedenti asilo perché si trattava di “immigrati clandestini”, e non rifugiati.

 

 

 

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Quanto afferma Giorgia Meloni nel video diffuso sul suo profilo Facebook da Budapest è falso. Il programma di ricollocazione riguardava solo i richiedenti asilo con elevata probabilità di accoglimento della domanda di protezione. Quelli che Meloni definisce clandestini, ovvero i migranti economici irregolari, non rientravano per nulla nel programma di ricollocazione dell’UE.

 

Giorgia Meloni ha detto di sostenere la battaglia dell’Ungheria, ignorando però che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea abbia già bocciato il ricorso presentato dal governo di Budapest, e dalla Slovacchia, che ne avevano contestato l’obbligatorietà. Senza contare che il programma, che riguardava i richiedenti asilo arrivati principalmente in Italia e Grecia, quindi si trattava di un aiuto nella loro gestione, si è pure concluso.

 

L’aspetto politicamente surreale è che il blocco dei richiedenti asilo voluto da Orban e sostenuto da Giorgia Meloni impedirebbe all’Italia di diminuire la presenza di migranti irregolari, a meno di regolarizzarli con le sanatorie, oppure di espellerli in modo significativo. Cosa che nessun governo ha mai fatto negli ultimi 20 anni, compreso quello di cui ha fatto parte Giorgia Meloni, per le estreme difficoltà che si incontrano nel trasferire coercitivamente centinaia di migliaia di persone.

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