Giorgia Meloni dice che i soldi del Recovery Fund sono arrivati grazie a FdI, che però si astenne al parlamento europeo
L'intervista della leader da Mario Giordano
23/09/2020 di Gianmichele Laino
Ma la Giorgia Meloni che è andata da Mario Giordano a intestarsi il merito per i 209 miliardi di euro del Recovery Fund che arriveranno all’Italia è la leader di quel partito che, il 23 luglio 2020 nella riunione plenaria del Parlamento europeo, si è astenuto sulla risoluzione che prendeva atto del Consiglio europeo all’interno del quale il pacchetto d’aiuti era stato approvato? Uno strano cortocircuito si è verificato nella giornata di ieri, 22 settembre, nel corso della trasmissione Fuori dal Coro.
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Giorgia Meloni si intesta il Recovery Fund
Mario Giordano, che ospitava in collegamento Giorgia Meloni, aveva chiesto chi bisognava ringraziare per questi fondi europei che dovrebbero arrivare. La risposta della leader di FdI è inequivocabile: «I soldi arrivano grazie a noi, nel senso che arrivano grazie a quelli che non si sono accontentati di quando l’Europa aveva deciso di stanziare 200 milioni per tutta l’emergenza covid e il Pd applaudiva, clap clap».
Giorgia Meloni, poi, ha sottolineato che Fratelli d’Italia è stato il motore di questa indignazione che poi si è diffusa in tutta Europa e ha costretto le istituzioni UE a sedersi allo stesso tavolo e a tirare fuori delle risorse serie.
Giorgia Meloni e i 200 milioni dell’Europa
Occorre fare una rapida analisi delle parole di Giorgia Meloni. Innanzitutto, la posizione di Fratelli d’Italia sul Recovery Fund è sempre stata altalenante, ma è stata esplicitata in alcune sedute pubbliche del Parlamento europeo (come quella plenaria del 23 luglio, appunto), in cui il partito di Giorgia Meloni ha scelto di astenersi. Inoltre, la leader ha parlato anche di un’Europa che inizialmente aveva stanziato soltanto 200 milioni di euro per l’emergenza coronavirus e che soltanto i sovranisti avevano protestato nei confronti di questa scelta.
Ma quando l’Europa aveva deciso di stanziare 200 milioni di euro? Stiamo parlando del 23 febbraio 2020, quando l’emergenza coronavirus non era capillare, né diffusa e – sebbene già in essere – non aveva ancora avuto un riscontro ufficiale nelle istituzioni che si stavano preparando ad affrontarla. Successivamente, con l’allargarsi della pandemia, ha predisposto delle risorse maggiori, fino ad arrivare alla soluzione del Recovery Fund, oltre al Mes, al fondo Bei e al fondo Sure.