Meloni difende i poliziotti che hanno buttato a terra la donna a Bologna

21/05/2019 di Redazione

Giorgia Meloni prende una posizione netta accanto alle forze dell’ordine rispetto a quanto accaduto nella serata di ieri a Bologna. Un corteo antifascista, infatti, è stato bloccato dalle forze dell’ordine che intendevano proteggere piazza Galvani, dove contemporaneamente si stava svolgendo il contestatissimo comizio di Forza Nuova, con il suo leader Roberto Fiore.

Giorgia Meloni ha difeso la polizia che ha fatto cadere una cinquantenne a Bologna

Nel corso degli scontri, come testimoniato dalle telecamere del Local Team, una donna di circa 50 anni si è avvicinata ai poliziotti chiedendo loro perché stessero difendendo Forza Nuova, un movimento dagli ideali ispirati al partito fascista, quando sono stati proprio i fascisti a uccidere i nostri nonni e i nostri genitori. Alle reiterate proteste della donna, la polizia l’ha trascinata via, facendola cadere a terra e causandole una piccola ferita alla gamba destra.

Un’azione del tutto arbitraria, dal momento che la donna – cinquantenne – non costituiva un immediato pericolo per i poliziotti in tenuta antisommossa, era disarmata e non aveva rivolto insulti diretti alle forze dell’ordine schierate di fronte a lei. Eppure, Giorgia Meloni ha voluto lanciare un tweet in difesa degli agenti che si sono trovati a fronteggiare la situazione.

Il tweet di Giorgia Meloni in difesa dei poliziotti

«Sputi, insulti, minacce, violenze: ecco cosa devono subire le forze dell’ordine da centri sociali e figli di papà coccolati dalla sinistra. Fratelli d’Italia chiede pene più severe per chi aggredisce e minaccia le Forze dell’Ordine. Noi stiamo con gli agenti, voi?».

Un tweet, quello della Meloni, che non sembra in linea con quanto visto in questa circostanza. Non si può definire, infatti, la donna una ‘figlia di papà’ (anzi, la cinquantenne faceva riferimento – non si sa se in maniera estensiva o raccontando una situazione personale – ai genitori uccisi dai fascisti), né si può parlare di minacce o aggressioni alle forze dell’ordine. L’inasprimento delle reazioni della polizia in questi ultimi giorni alle proteste in piazza rappresenta un dato di fatto. Vale la pena inasprire ancor di più i termini dello scontro?

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