Giorgetti difende i mini-bot: «Sono una possibilità»

Mentre non si placano le polemiche, i cosidetti mini-bot tornano a essere un chiodo fisso delle ricette leghiste per la crescita. E oggi è lo stesso sotto-segretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti che torna a difenderli, mentre è impegnato a Mirandola per via dei ballotaggi di domenica prossima: «E’ chiaro che tutte le soluzioni nuove sono contestate. Io non sto dicendo che i mini-bot siano la Bibbia, e’ una proposta per accelerare in qualche modo anche i rimborsi dei debiti della Pubblica amministrazione. E’ una delle possibilità, è una delle soluzioni. Poi la strada maestra e’ quella della crescita».

Continua il muro contro muro con la UE

Continua la sfida lanciata dal governo gialloverde alle autorità europee e al presidente della BCE  Mario Draghi che ieri aveva definito i mini-bot o “nuovo debito” o una moneta parallela (e quindi illegale).

«Se noi – ha aggiunto Giorgetti – riuscissimo a creare le condizioni affinche’ questa gabbia che limita la capacita’ di esprimersi in Italia degli imprenditori e dei lavoratori sia superata, il nostro Paese diventerebbe non soltanto la seconda manifattura d’Europa, come è già oggi, ma credo che possa rappresentare un punto di riferimento e dare lezioni a tutti quanti».

Peccato che gli avvertimenti che arrivano dall’Europa sono chiari, ed è proprio sulla procedura d’infrazione che l’esponente leghista rinforza il muro contro muro del Governo con Bruxelles: «La procedura d’infrazione parte dai dati del 2018, quindi non e’ soltanto colpa nostra, paradossalmente. I dati del 2019 sui conti pubblici, da quanto ci risulta, vanno meglio del previsto. Quindi penso che, nelle prossime settimane, ci siano tutte le basi per porsi contro questo tipo di procedura». L’estate, tra Roma e Bruxelles si prefigura piuttosto calda.

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